Pagina:Meditazioni storiche.djvu/438

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venir per mare come per terra; e posciachè tolte le tradizioni natio, nali, lotte le memorie li fanno incominciare alla marina meridionale ed orientale, e spandersi di lì nel continente occidentale e settentrionale, serbiam pur tali memorie, e conctaiuiiàmo cbe venner di là, e Ul, come sol si poteva, dal mare.

IV. Passlam dunque il mare noi stessi, cercando oltre esso l’origine di qneste genti immigrate. Ma, di nuovo, andiamo adagio e,’ cosi vicini all’età delle genti ancor vaganti, cerchiamo prima, non i luoghi ma le schiatte, e queste stesse incominciamo a cercarle largamente, senza particolari; cerchiamo, non di quale fra le schiatte suddivise, ma solamente di quale delle tre massime, di sem, Cbam o Japhet, fossero i nostri Pelasgi. — E 1* non par possibile che fossero giapetici. Se fossero stati tali, la lingua importata da essi intorno all’anno 2000non sarebbe stata molto divèrsa dall’Ellenica,1 le due si sarebber rifuse facilmente, prontamente al ricoafondersi delle genti, e I rimasugli della Pelasgica, osservati da Erodoto e Tucidide dopo 1500 anni di fusione reciproca non sarebber loro parati barbari.’ Al vedere durata la distinzione delle lingue 1500 anni e più, al vedere durata la guerra delle due achlatte interno a 1000 (fino alla presa di Troia e al ritorno dei Dorii nel Peloponneso), non par possibile negare la diversità totale, originaria delle due schiatte, non par possibile negare che la pelasgica dovett’essere d’altro ceppo ohe P ellenica, e cosi non giàpetica. — Nè fu, probabilmente, chamitica. Le fattezze di questa sono cosi diverse dalle giapeliche, ebe te le due si fossero incrociate abbondantemente, il tipo ellenico.non sarebbe ri>masto qual fu; si sarebbe non che perfezionato, guastato probabilissimamente. E poi, sia colpa o no del tempo, niuna traccia rimane di reliquie chamiticbe nè nella lingua, uè nelle scritture dei Greci.3 E poi, posto già cbe i Pelasgi venisser dai mare, dovetter venire da qualche marina opposta nel Mediterraneo, e i Giapetici non avevano guari di tali invine a quell’età; non n’avevano se non sul Ponto, molto più lontano. E quindi, quand’anche non avessimo altri argomenti, altri fatti, si potrebbe già usare una di quelle frasi dubitative ma dubitativamente giuste, che nello stato presente della scienza, usando I documenti che abbiamo, volendo a difetto di certezze pur notare le probabilità storiche, non certamente giapetici, non proba

  • Lt confusione Babelica delle lingue nun al deva intendere in modo cbe a’ abbiano a «i Gitana tra come furono poi, tutu la Itagoe in ogounu delle tra grandi «chiatte. Tutti t ■onmiwiili concordane a mostrare cbe, qualunque dirferenjafotie già allora tra la tra lingue madri, le differente eran molto minori ira4e lingue tglie della tre, e sorelle tra si.

< Vedi 1 due patti citali ai 11.

• Fiatar», Del Genio di sacrale, parla di geroglifici 1 rotali iu Beoiia al tempo di Agesilao. Hate è vere (ed * Imponibile a verificare!, il latto i unico, eccriinualt, lenza importanze. iFrécet, hutrifiioM «» MttHUUet, loino XLf II, pag. 20.|