Pagina:Meditazioni storiche.djvu/67

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peggioralo il mondo dagli antichi in poi fino ad oggi; possiam dispulare gli uni contro agli altri se abbia peggiorato ancora per doe o tre od otto o dieci secoli dopo essi; se questo o quel secolo debba dirsi di peggioramento, di stazione o di miglioramento; se siamo oggi in nn periodo scendente, stazionario o salente, o di transizione, o che so io? Ma considerato o nella coltura, o nella civiltà, o nella moralità o in qualunque maniera il genere umano dall’età grecoromana fino a noi tuli* insieme, non è possibile dire, non è detto da nessuno (se non fosse da qualche retore monomano dell’oggetto e de’ modelli de’ propri sludi) che il genere nmano sia andato indietro,^ia peggiorato d’allora in poi. E se non è peggioralo in questf^tVIII o XIX secoli, se è andato contro alla via prima del peggioramento, o se solamente s’è fermato in essa, tanto basta a provare, che quello non è dunque andamento normale, non è legge costante dell’nmauilà; che non è applicabile a tutta la storia dell’opinione quella filosofia, quella disperazione antica del peggioramento perenne.

V. Ma quasi contemporaneamente o poco dopo all’nllimo de’ tre grandi rinnovatori di quella, nacque nna opinione tutto opposta, nna spiegazione contraria delle vicende del bene e del male, la opinione del perfezionamento perenne. Era naturale, era inevitabile tal rovesciamento. Insieme co’ filosofi eruditi, che come i tre nomati non attendevano se non all’andamento antico dell’umanità, vi dovevano pur essere filosofi ineruditi che non attendessero se non all’andamento moderno.’ A costoro doveva affacciarsi evidente un progresso civile intellettuale e morale da parecchi secoli in qua; e da tale spettacolo, consideralo solo, ei dovevano natnralmenle venire all’idea: che sia dunque progressivo di natura sua, che sia effettivamente progredito e per progredire

1 L’origine di tal opinione si suole attribuire a Turgot, e il primo svolgimento di essa a D’Alembert nella introduzione alla Enciclopedia; un economista ed uom di pratica, ed un filosofo naturale, non eruditi propriamente, non studiosi dell’antichità nè l’un nè l’altro. —Ha forse altri semi men moderni se ne potrebbero trovare. E tal ricerca, negletta da’più fra gli storici speciali della filosofia, sarebbe forse più interessante che non quella di parecchie altre opinioni od idee che furono di gran lunga men feconde di conseguenze.