Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/127

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udito, in pieno giorno, senza ombra di causa apparente, un breve sbadiglio di Giuliano.

Un'idea terribile le trapassò, come una spada, la mente. Giuliano.... forse si annoiava?

Senza forse, povera Milla! il primo mese era stato incantevole pel Duca, il suo nuovo amore e i suoi nuovi splendori avevano occupato egregiamente il secondo; ma il terzo.... il terzo.... Erano soli, molto soli ad Astianello: e le ville vicine non sarebbero occupate che durante l'autunno.

Quell'eterno argomento dell'allevamento lo interessava sino ad un certo punto! Milla era un angiolo, oh questo sì, ed egli era il più felice degli uomini; ma quella luna di miele così prolungata, così esclusiva, prendeva delle proporzioni allarmanti. Giuliano trovava che non bisogna abusar di nulla, nemmeno della felicità.

E Milla, che aveva fatto conto di rimaner lì celata, rannicchiata nella suprema estasi del suo amore sino al Natale per lo meno....