Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/132

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— Speriamo.... — aveva risposto l'altro.

E s'erano guardati, ridendo, con una cert'aria, ammiccando.

Poi uno degli interlocutori aveva fatto, accorgendosi ch'ella era vicina. — St..., come per avvisar l'altro. E avevan cambiato discorso, con grande prontezza.

Allora essa sentì, per la prima volta, di non esser felice, sentì che fra quella donna e Giuliano c'era forse qualche cosa.... Ebbe un momento d'angoscia terribile, l'angoscia dell'incertezza.... Oh! quella cena terribile, lunga, così gaia per gli altri, così tremenda per lei....

Non disse nulla, sentì la suprema necessità della dissimulazione. Ma non potè impedirsi di osservare! E nell'osservazione, rimase astratta, confusa, quasi istupidita. Li guardava come incantata: erano abbastanza lontani da lei perchè la fissità del suo sguardo non paresse rivolta soltanto a loro.... Essi erano allegri entrambi, allegrissimi; quella signora lo trattava con una certa