Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/236

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approfittando delle sue assenze, voglio fargli questa sorpresa.

Drollino represse una specie d'amaro sorriso, e stette immobile, ascoltando.

— A Nizza avevamo provato, in maneggio; ma sai, non vi riuscivo bene. Ho paura di non esser molto coraggiosa.... Oppure non sapevano insegnarmi. Ma ora, m'insegnerai tu, nevvero?

— Io? — disse impetuosamente, quasi spaventato, Drollino.

— Tu, sì.... — rispose Milla ridendo — cominciando da oggi. Ho la sella e tutto l'occorrente. Va a far sellare Calif, e aspettami in maneggio. Io mi vestirò frattanto, e fra mezz'ora scenderò.

E così accadde che Drollino divenne ipso facto maestro di equitazione della Duchessa.

Sulle prime, la cosa durò fatica ad avviarsi. Milla era terribilmente impacciata nella sua lunghissima gonnella di amazzone, e non sapeva raccapezzarsi in nulla. Era molto bellina però, e nell'ampiezza del maneggio la sua figurina delicata,