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Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/237

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acquistava una nuova leggiadria. Il collo pareva veramente finissimo, quasi esile, così stretto nel collettino ritto, fortemente insaldato, o compito alla chiusura da un nodo di cravatta color verde cupo. Il visino tanto giovane e fresco, coi capelli, strettamente raccolti sulla nuca, e adombrato dalla breve falda d'un pioppino inglese, pareva quello d'un giovanotto di primo pelo. Drollino durava fatica talvolta a non distrarsi, guardandola in quell'aspetto nuovo, che tanto armonizzava colle aspirazioni della sua irresistibile vocazione. E per due ore al giorno, sinchè fu assento il Duca, egli si trovò colla Duchessa, così vestita e affidata completamente a lui. Toccò a lui a metterla in sella, a insegnarle il maneggio delle redini, le chiamate, le attitudini. Milla trovava la cosa ancor più seria di quanto s'era immaginata; non andava avanti che a furia di buona volontà, facendo sforzi eroici per vincere la paura. Ma questa ogni tanto ritornava, invincibile, e Milla, nei suoi sgomenti irragionevoli, temendo sempre di cadere, smarrita,