Pagina:Memini - Mia, Milano, Galli, 1884.djvu/255

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Drollino diè un passo indietro, volle parlare, ma non gli venne fatto....

— È impossibile! disse finalmente — bisogna che vada.

Ma il suo viso aveva un'espressione così turbata, che Milla non seppe più adirarsi.

— Dimmi almeno il perchè? — chiese mestamente.

Il giovane scosse il capo.

— Che vuole — signora Duchessa, m'è venuto un desiderio, che so io, una smania di girare il mondo, di veder degli altri siti, delle altre tenute. Ma mi ricorderò sempre sa, di lei.... della sua bontà per me. E forse, di qui a un po' di anni.... chissà che non torni.... già.... a cercare ancora.... i miei cavalli.... qui a Astianello.

Drollino non sapeva più quel che dicesse. Milla, invece, cominciava a persuadersi.

— Ah! Drollino!... mi rincresce tanto. Avevo certe idee.... certi progetti.... Pensa.... andar via ora, dopo che m'avevi insegnato a montar a cavallo.