Pagina:Memorie S. Maria della Castagna.djvu/6

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e in quel tempo, cioè nel mese di Aprile, fatto sopra un vicino castagno crescere all’istante le foglie e maturare i frutti. A questa tradizione dà testimonianza autorevole un’antica rozza pittura a fresco in una cappelletta a poca distanza dalla chiesa, la quale pittura, essendo molto guasta dal tempo, fu, insieme colla cappelletta, ristaurata e rinnovata. Veggonsi in essa due contadini in atto di grande riverenza, l’uno ginocchione, l’altro in piedi colle mani giunte e col rastrello del quale servivasi a radunare le foglie secche; e la B. V. loro apparsa alzare il dito verso un alto castagno, su cui tra le verdi fronde si distinguono i ricci aperti che mostrano i frutti già maturi.

Questa chiesa a principio ebbe forma di cappella aperta, o almeno non fu in ogni lato chiusa di muro, comechè spesso vi si celebrasse la Messa: tale la trovò il Santo Arcivescovo Carlo Borromeo allorchè nel 1575 recossi a visitare la città e diocesi di Bergamo. In qual tempo sia stata ridotta com’è di presente, non può dirsi con certezza. Un romito, talvolta due, in abito secolare e viventi di limosina, abitando in una casa quivi contigua, custodivano la chiesa. La quale si mantenne sempre in venerazione grandissima, come si ha e per tradizione e per le testimonianze scritte de’ venerati nostri Pastori; dicendosi negli Atti della visita fatta