Pagina:Memorie della Accademia delle Scienze di Torino, Tomo XXIX.djvu/472

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56 eroidi di ovidio

edizioni del Glim, non aveva pur preveduto che altra ignota sin quì a tutti i bibliografi e letterati, quella delle Eroidi di Ovidio della quale sono per parlare, avrebbe necessitate nuove indagini, e fornita occasione ad altri studi. Certo è, che la vista e l’esame di questo nuovo cimelio tipografico, e lo avrebbe sommamente rallegrato, ed indotto a riprendere esso stesso la penna onde far manifesti ai dotti i nuovi meriti del tedesco tipografo Glim. Ma rapitoci da cruda ed inesorabil morte in tale età, che ancora ci prometteva parecchi anni di una vita tutta consacrata alle lettere, non si dovevano perciò defraudare i bibliofili della notizia di esso. Invano per altro vi aspettereste da me la vasta dottrina, l’erudizione scelta, l’eleganza della dizione, la gravita delle sentenze, l’economia della disposizione, doti tutte che constituivano l’essenza degli scritti di quel Sommo, che fia pur sempre norma e modello a chi voglia fra noi camminare la retta via de’ buoni e severi sludi.

Se non si può dire che il Piemonte sia stata la prima fra le provincie d’Italia che abbracciasse, e mettesse in pratica l’ingegnoso e benefico magistero della stampa, non fu certo delle più tarde a prevalersi di quel memorabile ritrovato dovuto

Al Genio industre
Delle menti Germane,


per cui fu dato

Di propagar sopra le impresse carte
I dotti altrui lavor1


ne quantunque non prima dell’anno 1472 si conoscano libri con data certa impressi in Piemonte, tuttavia par dimostrato2, che già del 1470 si stampasse fra noi, che è quanto dire contemporaneamente a Verona, Milano3, Bologna, e prima di Padova, Firenze e Napoli; che del resto non par probabile cosa, che il Mattia

  1. Metastasio, Tempio della Eternità.
  2. Vernazza, Osserv. sopra libri impressi in Piemonte. Bassano 1807 8.
  3. Il libro di cotesta Regia Biblioteca Miracoli de la gloriosa Verzene Maria, diè luogo