Pagina:Memorie della Accademia delle Scienze di Torino, Tomo XXIX.djvu/507

Da Wikisource.

di costanzo gazzera 91

della Nubia, molte parli del palazzo cli Kainak, quelle di Louqsor, la tomba di Osiinandias dell’ Egilto, uon che gli obelisclii di porla flaminia, il Mediceo, ed il Matteiana di Roma. Esso e quel Ramses, del quale, al dir di Tacito, dal più vecchio dei preti di Tebe vennero raccontate si graiidi cose a Germanico, allorquaudo nel visilare wterum Thcbaruin magna vestigia, voglia gli prese di conoscere il significalo dcUe scrilture geroglifiche delle <(uali erano copcrte le pareti di que’ magiiiiici monumenti. Molti oggetti del Regio Museo, richiamano alia menle la memoria di cotesto re conquistalore, il quale percorsa trioufabncnle la piCi gran parte del globe, di ritorno fra suoi, impiego il rimanenle del virer suo nel rendere felice il suo popolo, e nel coprire l’ Egitto e la Nubia di que’ magnifici e sonluosi edilizi, le superstiti vesligia de’ quali famio tullora r ammirazione del mondo. I residui frammenli di una slalua semi-colossale di esso, e di tal natura da indurre in somma ammirazione chiunque con attento esame li vadi considerando: ed io oserei asserire che daU’Egitto non ne giungesse sino a quest’ora uu’altra in Europa, che al pari di questa sia in grado di insegtiarci a qual punto di perfezione, o se si voglia di squisitezza di lavoro fosse condotla r arte dello scolpire in quelle contrade nel fortunate secolo del gran Sesostri, del quale e pure l’ imagine o meglio il ritrallo. Io non so bene se le statue, ed i colossi, i quali ornano il tcmpio, e circendauo il mausoleo di tanto re in Ipsamboid siano superior! in bellezza a quella che discorriamo, la quale quando venghi debitamente risarcila, e facciame voli onde la sia quanto prima, non potra non giustificare in tutto le iiostre lodi. E sedula, e Io scuUorc allontanatosi alquante dalla norma prescrilla di rappresentare le Delta, le comparti la vita, e il moto. Una specie di manto con sotlilissime pieghe e regelari l’ e geltato non senza somma maestria sulle spalle, e interne al petto, le mani non sono gia penzoloni lunge il coipo o sulle coscie, ma la sinistra stringe un papiro, e colla destra tiene le scettro. II capo non e altrimenti cbpcrto dallo pschent, ombreggiato dalle penne di Amone, o