Pagina:Memorie della Accademia delle Scienze di Torino, Tomo XXIX.djvu/747

Da Wikisource.

DEL CAV. DI S. QUISTINO anj

scrittura di sorta alcuna, ovvero avcano ancora In bianco tutli gli spazi destinali a contenere il nome del morlo, pel quale od erano stati particolarmcnle preparali, ovvero cornpcrali gi;i scrilii nelle officine degU amanuensi, come per lo piil accadeva. Si deduce da cio che anchc in quelle pratiche religiose la materiale formaliti vi dovea avere inolla parte, e ron qiiesto mezzo solamente si piio spicgare come nelle casse delle miimtnie si possano trovare del manuscritti afliiUo indipendenti dalle cose sepolcrali, e dalla religione.

II manuscrilto greco publicato dallo Schow, scritto in Tolemaide del notno Arsinoite, fu trovato in una tomba di Menfi, chiuso con moltissimi altri papiri in una casselta di legno; si rende quindi probabile che tutti o quasi tutli i mentovati papiri greci di questo regio niuseo sieno anch’ essi stati trovali riposti in cguai maniera dentro qualche sepolcro della Tebaide.

e. face. 362. II monumento di cui e fatta menzione in questo luogo e finora I’unico nel sue genere che si conosca intiero e ben conservaio. La sua soslanza e di quel legno detto di Meroc dal Cav. Drovetti neirindice della sua collezione, duro, pesanle assai, capace di pulimento, di color rosso tendenle al violaceo. Gli anIJchi Egizi lo traevano probabilmenle dall’ Eliopia, o da qualche allra contrada centrale deirAffrica; e doveano fame grandissiino uso, se ne dobbiamo giudicare dalla quantita de’lavori d’ogni genere, che ne possiedc il regio museo torinesc. Nessuno di quest! lavori mostra di essere slato altre volte intieramente colorito o dipinto, come lo erano per solito le casse, gli oriiati e le figure falte di sicomoro o di altri legni di sostanza meno dura e ristretta; pei’che qaello essendo atto a pigliare un buon luslro, riusciva superfluo ogni uUeriore abbellimento. La medcsima distinzione scmbrn che venisse fatta fra le opere di basalte, di granilo, di porfido, di alabastro, e le altre loro sculture fatte in pietre piCl rozze, e di natura meno soda e compatta.

To.MO XXIX. ^8