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Pagina:Memorie e documenti sulla fondazione della Biblioteca Popolare Circolante di Prato.djvu/15

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nelle domestiche pareti ha una sacra missione da compiere; anche essa è cittadina, e deve anche essa combattere le grandi battaglie della civiltà e del progresso.

Dato così un certo incremento alla società, non tardarono anche per parte del Giornalismo italiano le dimostrazioni di simpatia per la Società della Biblioteca Circolante di Prato. Infatti il Giornale di Pisa, il Maestro di Scuola di Ferrara, la Nazione di Firenze e mille altri, testimoniarono con belle parole la sodisfazione loro nel vedere che cominciavasi a fare qualche cosa pel popolo, e tali dimostrazioni mentre da un lato davano impulso all’opera, facevano animo d’altra parte a chi l’aveva iniziata a proseguire non solo nell’intrapresa, ma a tentare anco di più in vantaggio della medesima. Già era stato dato alla Società un regolare andamento con la compilazione d’uno statuto fondamentale, e i Soci riconoscenti al giovine Dott. Bruni che l’avea iniziata e che con tanto zelo continuava nell’opera, lo aveano acclamato loro Presidente. Fu sua cura pertanto fare stampare buon numero di copie d’una Circolare (vedi Documenti a pag. 23) da lui stesso dettata e inviarla ai più distinti pubblicisti d’Italia, per renderli intesi della esistenza di tale Associazione, e per domandar loro di concorrere alla formazione della Biblioteca con l’inviare in dono dei libri. Tale idea fu feconda di ottimi resultati in quanto che fu veduto uomini eminenti, primo fra i quali è gratissimo ricordare il venerando Conte Michelini, ed egregi Editori fra cui i benemeriti Vieusseux e Gnocchi inviare doni di ottimi libri accompagnati da lettere d’elogio e di adesione al generoso divisamento. (Vedi lettere d’illustri personaggi a pag. 27 e seg.)