Pagina:Memorie per servire alla vita di Dante Alighieri.djvu/210

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scimbeni ha creduto di dovere annoverar Dante fra’ Poeti Provenzali tralasciati da Giovanni di Nostra Dama1. Trovo ancora che nel 1518. furono impresse le Canzoni, ed i Madrigali di Dante2; ma la Raccolta delle dette Rime pubblicata dal Pasquali in Venezia3 è forse la migliore di quante ne sono state fatte4, e lunga impresa sarebbe il ricercare per le Librerie, se di lui veramente sieno tutte quelle, alle quali ha dato luogo sopra la fede altrui il suddetto Pasquali in questa Raccolta, o se ve ne abbiano delle inedite, o impresse sotto altro nome. Una simil fatica però sarebbe di moltissimo vantaggio per le Muse Toscane, acciocchè non si credessero di Dante quei Sonetti, e quelle Canzone le quali furono com-


     Cioè da quella guancia, che essendo più gonfia lo fa soffiar più forte.
     Dice uno de’ Comentatori che Dante pigliasse la voce Brolo dai Veronesi, o Tirolesi presso i quali dicono che vuol dire giardino chiuso di mura: questo pure non quadra perfettamente col senso, e la voce è toscana, sebbene non usitata. Nell’Aretino Bruolo significa bosco: e vi è specialmente un luogo chiamato per eccellenza così. Da questo deriva il nostro verbo imbrogliare, quasi imbruolare, cioè imboscare o intrigarsi in luogo da dove difficilmente si cavano i piedi. In Irlandese Bru-ole vuol dire campagna cattiva. Forse questa è la radice del nome.
     Si è rilevato che anco voci orientali adoperò Dante nel suo Poema, e specialmente quando fa parlar Satan, e Nembrot.

  1. Parte 1. vol. 2. de’ suoj Comentarj p. 181. ed a p. 249. ci dà la traduzione di detta Canzone. Anche nel Cant. XXVI. del Purgatorio vers. 149. e seg. Dante fa parlare Arnaldo Daniello, Poeta Provenzale molto celebre, nel suo linguaggio.
  2. Questa impressione la trovo più volte citata dal Pasquali, ma io non l’ho mai veduta.
  3. Nel secondo Tomo delle Opere di Dante. Venezia 1741. in 8.° pag. 209. 291.
  4. Io non credo che questa Raccolta sìa interamente perfetta, ma fino ad ora non se ne ha una migliore. Il sopraccitato sig. Raffaelli nel Trattato sopra Busone da Gubbio cap. 5. pag 118. ha pubblicato un Sonetto inedito di Dante, e due o tre se ne accennano nel Catalogo dei manoscritti Riccardiani. Senza dubbio ricercando i Codici della Biblioteca Mediceo-Laurenziana, particolarmente ora che in essa sono passati quei della Gaddiana, e riscontrando quei della Vaticana, si scoprirebbero nuove poesie di Dante.