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30 memorie

Suoi fratelli furono Moronto, ed Eliseo, de’ quali abbiamo ragionato sopra1. Ebbe poi Cacciaguida, fra gli altri de’ quali non sono fino a noi arrivate le memorie due figliuoli, cioè Allighiero, e Preitenitto. Di costoro, nel primo de’ quali volle la madre rinnovare il proprio cognome2 si trova fatta menzione in una carta dell’archivio di Badia di Firenze del 1189.3 ed è probabile che il detto Alli-

    Vedasi l’Ammirato nella sua Storia Fiorent. con le aggiunte di Scipione il giovane T. I. pag. 53.

  1. Nell’antecedente §. pag. 13.
  2. Fu già detto a suo luogo sull’autorità del Boccaccio, che questa Aldighiera fosse degli Aldighieri di Ferrara. Nota Tiraboschi (Storia dell’Abbazia di Nonantola, T. 1.°, pag. 207.) che un Aldighiero del fu Pietro Aldighieri Ferrarese fu investito nel 1224. dall’Abate di Nonantola Raimondo, in forma di feudo, di un pezzo di terra nella villa di Santa Giustina. Nota egualmente quest’accurato scrittore ivi pag. 288. che parimente da un altro Abate di Nonantola, Niccolò d’Assisi nel 1387. concesse in feudo per i Marchesi Abizzi una casa, ed alcuni beni a Domenico del fu Aldighiero fiorentino, massaro generale di Modena. Il medesimo Tiraboschi (tom. 2.°, pag. 348. in nota) dice che la famiglia Aldighieri era originaria di Nonantola, e lo dice illustrando una carta del 1213. con la quale due fratelli Aldighieri rinunciano a ciò che dovevano avere dal notajo Alisino. Questi due fratelli sono Mainardo Vescovo d’Imola, di cui può vedersi l’Ughelli (Italia Sacra Vol. II. in Episc. Imol. e Pietro). Vi si nomina anco Aldighiero, altro fratello, ed Alberto padre già defunto. Era anco a Parma una famiglia Aldigeri de Aldigeriis, della quale un messer Paolo fu Rettore di Bologna nel 1328. (Matt. de Giffonibus memoriale historicum rerum Italicarum, T. 18, col. 143). Questo Paolo è anco nominato nella cronaca di Bologna (col. 330), il quale nel 1316. cacciò di Parma, con altri il suo cognato messer Giberto da Correggio.
  3. Questa carta mi fu comunicata dal Padre Pier Luigi Galletti noto al mondo letterario per le sue dotte fatiche, e per la sua singolar perizia nella diplomatica, e nell’antiquaria. Noi la riferiremo per esteso in queste memorie.
     In Dei nomine. Anno millesimo centesimo octuagesimo nono, quinto. Idus decembris indictione octava. In praesentia Berci filii Mincelli, et Lutterii, et Giugni fratruum filiorum Zampe, et Astuldi filii clarissimi, et Passavantis filii Bencivenni. In istorum et aliorum testium praesentia Preitenittus et Alaghieri fratres filii olim Cacciaguide sub pena solidorum viginti. et obligo Consulum vel alterius potestatis pro tempore Florentiae exsistentis promiserunt, et pactum