Pagina:Memorie per servire alla vita di Dante Alighieri.djvu/87

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entrato in questa Religione nell’età sua più fresca, ma perchè trovò che egli era morto con l’abito indosso di detto Santo, come Terziario del medesimo Ordine, lo che vedremo quanto sia insussistente tra poco. Se poi fino d’allora, come narra il Buti, si desse Dante allo studio della Teologia, nella quale fece tanto profitto, o se molto dopo si applicasse ad una scienza così sublime, io non saprei deciderlo, benchè mi senta portato a credere, che ciò facesse egli nella sua gioventù, sul riflesso che di una tale scienza era ben fornito, quando intraprese la sua Commedia; la qual cosa non sarebbe potuta succedere, se dopo il suo esilio avesse a quello studio applicato. E chi non vede, che un’ingegno così vivace non era possibile che si restringesse a quegli studj, dei quali la gioventù generalmente suol’esser contenta? Aveva egli di buon’ora1 scorsi non tanto i più dotti scrittori della antichità, quanto le pagine dei sacri libri2, e a questi studj aveva accoppiati ancora quelli della Platonica, ed Aristotelica Filosofia, che erano in grandissimo pregio presso quei pochi, che allora avevano stima di dotti3. Godeva per questo Dante dell’amicizia di tutti quei che erano in Firenze, ed altrove, in credito di Uomini letterati, e fra gli altri di Guido Cavalcanti, il quale il primo fra suoi amici egli stesso chiama4. «Era Guido filosofo di autorità, non di poca stima, e ornato di dignità di costumi memorabili, e degno d’ogni laude e onore5: la simiglianza degli stu-

  1. Nella sua Vita Nuova, che Dante scrisse nella sua gioventù, cita molti passi di antichi poeti.
  2. Ved. la sopraddetta Vita Nuova, nella quale Dante riferisce alcuni passi tolti dalle sacre carte.
  3. Prima la filosfia di Platone, poi quella di Aristotele furono con grande impegno insegnate nelle scuole. Di ambedue Dante aveva un’esatta cognizione, come da tutte le sue opere apparisce, e particolarmente da quella che intitolò Convivio.
  4. Nella Vita Nuova, Dante quando vuol nominare Guido Cavalcanti, dice »il primo delli miei amici.
  5. Filippo Villani nella Vita di Guido, fra le altre pubblicate dal Co. Mazzucchelli, pag. 96. Dino Compagni lib. 1. pag. 19. narra «che era cortese, e ardito, ma sdegnoso, e solitario, e intento allo