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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/124

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LIB. I. CAP. VI. 29


20. Altri diversa favola su di ciò intessono, dicendo, che si dica Larino da i porci, e bovi grassi per l’abbondanza della ghianda, o sia detta, quercia, o del cerro, o del leccio, e per la fertìlità dell’erbe, e per l’abbondanza dell’acqua, come per la clemenza del Clima, concorrendo tutte queste cose in fare, che questi animali divenghino carichi, e pieni di carni, e grassi, affermando, che da questo luogo antonomasticamente i bovi., e i porci grassi si dicono Latini boves, aut sues λαρινα ισοες υμες, e che dagl’antichi fussero così nominati, e che da questo anche derivasse il nome alla Città. Questo però travìa molto dal vero; poichéLarini Boves sono detti dalla parola Greca λαρινου cioè συσραρες, come spiega Eusichio cioè pingue, et bene curatum, e veggafi sopra ciò Gherardo Vasiernel suo Etimologico. Larini boves.

21. Altri finalmente vogliono, e forse con più serietà, che Larino sia parola Etrusca, cosi Latinizata, Larinum, e che significhi Nobilem Principem, cioè Città primaria, e capitale; tra gl’altri Scaligero, e Vossio asseriscono, che la parola Lar fusse parola Etrusca, la quale signifìca Urbem primam, et Principem: *ù di che consigliato il Signor Antonio Francesco Gori pubblico Lettore Fiorentino, ed Accademico dell’Accademia Etrusca di Cortona, assai noto nella Repubblica Letteraria, con sua lettera del 26. Decembre 1735. dice lo stesso: Intorno alla voce Larinum, se egli significhi Nobilem Principem, come interpetrò il famoso Ennio: Egl’è però vero, che si può credere, che in questo il medesimo non sia lontano dal vero, mentre Lar, Lartes in lingua Etrusca significano Dux, Rex, Princeps, come si raccoglie da tanti Autori, ed ella avrà osservato tanti sepolcri Etruschi, che anno l’Iscrizione, per lo più cominciano con queste parole IOqAV, cioè Laroi IOqAV. Larthi, che sembra, corrispondere al Dii Manibus, che si vede usato nelle lapidi degli antichi Romani, onde i Dei Mani, cioè Anime dei morti furono dai Toscani ancora riposte nel numero de’ Dei Lari: Ella vede ciò che dice Tommaso Demftero su queste voci al lib.2. cap. 12. pag.135. del tom.I. Io credo, che senza dubbio Larinumsia voce Etrusca, così latinizata con tal desinenza, e che significhi, come si dice ora la Capitale, Princeps fedes Ducis, vel Regis habitatio : Io non ci trovo veruna repugnanza a creder questo. E ciò sia detto quanto alla diversità de’ nomi di questa Città.

22. Venendo a parlare della situazione dell’antico Larino, è certo, che a tempo della Repubblica, e dell’Imperio Romano veniva posto tra il Frontone, ed il fiume Biferno, come apertamente si raccoglie da quanto si è detto non solo in questo, ma anche negli altri Capitoli precedenti, cioè per traverso, tra Cliternia, e Gerione, distante dal Biferno quattro miglia, da Cliternia posta a Settentrione, dodici, e da Gerione a Mezzo giorno, quattro, dal fiume Fortore sedici, da Tea- no Apulo, miglia diciotto, posto il suddetto fiume Fortore, e Teano Apulo dalla parte Orientale; e così Cicerone nella XIV. pro Cluventio parlando di questo Teano Apulo dice, che sia lontano da Larino decem, et octo millia passuum. Che è quanto stimiamo sufficiente per l’effetto, di cui si tratta, riserbandoci parlare più di proposito della sua forma, del Pretorio, delle Terme, diversi Fonti, e altri edifizj civili, in questo medesimo lib.3, cap.10. come pure della sua distruzione, e sico del moderno Larino nel lib.3. c.I.