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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/126

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LIB. I. CAP. VII. 31


4. In fatti son ben note nella Storia Romana le guerre co i Sabini fino al 463. quando finalmente sotto i Consoli P. Cornelio Rufino, e M. Curio Dentato, i Sabini restarono soggiogati da’ Romani, e disfatti nelle Campagne, che sono bagnate dal fiume Nare, oggi detto la Nera, e dal fiume Velino, posti nel centro della Sabina, come si legge appresso Catrou, e Roville Istor. Roman. di Sopra citati nella Prefazione di questo I. libro, e propriamente tom.5. Iib.20. pag.541. e segg. come le altre cogli Etrusci, i quali corsero lo stesso infortunio nell’anno 474. quando sotto il Console Coruncano furono totalmente abbattuti, e rese Provincie de’ Romani nella battaglia avuta nel famoso Lago di Vadimone in Umbria tra i Volsci, come nota Tommaso Demstero de Etrur.Regal. tom.2. lib.4. cap.I. i Liburni, i Dalmati con tutto l’Illirico, di cui i Liburni, e i Dalmati erano le due parti principali, che lo componevano, e che ora tiene il nome di Dalmazia, soffrirono moltissime guerre colla Repubblica; finalmente anch’essi A. V. C. 487. Gensio Rege capto, et in triumphum penitus abducto, Illiricum Roman. Impp. et horum Praefecto Praetorio subjectum; come dice Gio: Reiskio nelle Note, che fa sopra l’Introduzione di Cluverioin univeraam Geographiam lib.4. cap.5.

5. Lo stesso dicesi de’ Sanniti, i quali più di ogni altro travagliarono la Repubblica; tanto che per quel, che dicono Appiano Alessandrino, Eutropio, e Sigonio, guerreggiarono per lo spazio di 80. anni, oppure, come riferiscono Catrou, e Roville nel luogo cit. tom.6. lib.22. pag.225. furono 72. anni, ne’ quali ottennero i Romani contro di essi 31. trionfi; e poi finalmente furono costretti cedere alla potenza de’ Romani, sotto i Consoli L. Papirio Cursore, e Sp, Carvilio anno di Roma 481.

6. E in dette occasioni non abbiamo testimonianza, colla quale apparisca, che i Larinati, e i Popoli Frentani fussero uniti co i Sabini, cogl’Etrusci, co i Liburni, e Dalmati, o co i Sanniti; argomento ben chiaro per far vedere la loro indipendenza, non ostante che fussero nel confine de’ Sanniti, e non lontani da i Sabini, e da sé soli non si avrebbero potuti confederare co i Romani, quando non fussero stati independenti; e poiché ottennero la confederazione, che fu l’anno 449., come sopra, sempre stettero indifferenti, o uniti co i medesimi, ora contra i Tarantini, ora contro de’ Galli Cisalpini, ora col Cartaginese, ed ora contro altri, che guerreggiavano coi Romani, dando testimomonianza del loro valore, e della costante fedeltà in osservare i patti convenuti in virtù della confederazione a riserva della Guerra Italica, come sopra, e meglio appresso.

7. E non può negarsi il valore, con cui si portò co i suoi Ossidio Prefetto delle Truppe Frentane a favore de’ Romani, contro de’ quali venivano anche i Sanniti, che guerreggiavano co i Tarantini e con Pirro chiarissimo Re della Grecia, che si vuole nell’anno di Roma 472.; e basta esservare su di ciò L. Floro nell’Epitome delle Cose Romane lib.I. cap.18., ove cosi parla; Apud Heracleam, & Companiae fluvium Lirim, Laevino Consule, prima pugna tam atrox fuit, ut Frentanae Turmae Praefectus Obsidius invectus in Regem, turbaverit, coegeritque projectis insignibus praelio excedere. Plutarco, il quale appella