Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/132

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LIB. I CAP. VIII. 37

tefici, i Prefetti, i Questori, i Senatori, i Tribuni, gli Edili, e altri, come ne’ segg. cap: 8., e 9. ove anche si parla del di loro officio.


CAP. VIII


Della condizione di Larino, e dei Popoli Frentani dal tempo della Guerra Italica sin’al tempo di Giulio Cesare.


D

Opo la confederazione de’ nostri Larinati, e de’ Popoli Frentani co i Romani, che fu nell’anno di Roma 449., come si è detto nel precedente cap. 7., conseguirono anche coi Popoli d’Italia nell’anno 663. il dritto della Cittadinanza Romana col voto attivo, e passivo ne’ Comizj. Come poi, in che tempo; e con quale occasione ciò avvenisse, gli Storici, benche sconvengano in picciole cose, in sostanza però sono tutti uniformi presso Sigonio de Antiq. Fur. Ital. cap. 1., e con accuratezza si nota da Catrov.; e Roville di sopra lodati nella Storia Romana tom. 14. lib. 55. negl’anni 662., e 663. E per maggior chiarezza d’un fatto sí rilevante, pensiamo quí farne qualche parola.

2. Gl’Alleati di Roma, e tra gl’altri i nostri Larinati, e Popoli Frentani, come si è accennato nel sud. cap. 7. collo spargimento del proprio sangue, e col mezzo delle loro sostanze molto avevano contribuito all’ingrandimento della Repubblica; e con tutto ciò benche sulle loro istanze da gran tempo venissero lusingati che si accordarebbe loro è come desideravano, il dritto preaccennato; mai però, si veniva a fine, opponendosi i Cittadini Romani, specialmente i vecchi, sul motivo, che comunicandosi ad altri, si avviliva questo loro preggio: il che mal sofferendo gl’Alleati, e approfittandoli delle dissenzioni, che secondo la comune; nell’anno di Roma 662. erano tra i tre ordini in Roma, incalorirono le loro premure per detto effetto; e dopo molte diligenze praticate, e mal riuscite, inviarono a i Romani un’Ambasciata, la quale come riferiscono li suddetti Catrov., e Rovill, nel luogo di sopracitato, espose i sentimenti de’ Popoli uniti, come siegue.

3. „Le pretensioni, che siam quí per esporvi, Padri Conscritti, dissero i deputati, non sono nè novelle, nè disaminate in tumulto. D’assai degl’anni i nostri Maggiori hanno aspirato a comporre con esso voi, un solo corpo di Repubblica, ed a dividere con Roma gl’onori del Governo pubblico, come con esso lei dividevano i dispendj, e i travagli della milizia. I vostri dispreggi,e i nostri scontentamenti comuni, finalmente ci hanno forzati a raddomandarvi i dritti nostri per la via dell’armi. Decidete una buona volta, se stiam meglio d’averci per inimici, o per vostri Concittadini. Ci giudicherete voi non meritevoli di sormare un solo corpo di signoría con esso voi? Date una sola occhiata a tutto il Mondo conquistato colle nostre forze