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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/133

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38 MEMORIE STORICHE CIVILI

comuni . Sarete voi divenuti grandi per unicamente tenere in una umiliazione perpetua gl’Autori del vostro ingrandimento? del resto; donde mai può elli derivare quell’Ascendente, che Roma si usurpa sopra le altre Città d’Italia? Forse dalla sua antichità? ma Roma non era ancora, quando le più delle Città nostre avean dato di se contezza per via del valore de’ lor Cittadini. Dalla nobiltà forse de’ vostri Abitanti? ma se si eccettuino poche Famiglie capitate da Alba, e dalla Sabina, che altro son eglino i Romani nella loro origine, fuorché un ammassamento di Banditi, ed un miscuglio di Schiavi? Fra noi quante Famiglie illustri non v’ha egli, la cui antichità trovasi ascendere fino a Monarchi degl’Aborigeni? sdegnarete voi di confonderle colle vostre Tribù? elle non anno ripugnato di mescolare il lor sangue col vostro. Maritaggi scambievoli l’hanno costituite vostre confederate, e le nostre figliuole si sono fatte Romane. È egli giusto, che si nieghi la distinzione medesima a loro Padri, e a loro Fratelli? Risparmiateci, o Romani, impedite a voi medesimi un saccheggiamento delle vostre Provincie, e delle nostre, tale, che il provammo sotto di Pirro, e sotto di Annibale».

4. In sentire il Senato una tale Aringa, suscitato tra essi un gran mormorio d’indignazione, se rispondere: che Roma più non avrebbe accettato Ambasciatori dalla parte degl’Italiani, se non quando avessero presentato suppliche, ed argomenti di pentimento. Quindi dandosi tanto gl’uni, che gl’altri all’armi; mentre in Roma si pigliavano le misure per abbattere gl’Alleati, gl’Alleati uniti in Corfinio, Città posta nei Peligni, oggi distrutta, nel luogo, ove ora è S. Pelino da tre miglia discosto da Popoli, disponevano anch’essi le loro cose per vendicarli dell’ingiuria, ed ottenerne l’intento; ed erano i Picentini, i Vestini, i Peligni, i Marrucini, i Frentani, gl’Irpini, i Pompejani, i Picentini, i Venusini, gli Japigi, i Lucani, i Sanniti, ed in fine tutte le altre regioni dal fiume Liri, oggi detto Garigliano, fino al Mare Jonio: Picentes, Peligni, Vestini, Marrucini, Frentani, Hirpini, Pompejani, Picentini, Venusini, Japyges, Lucani, Samnites, atque omnes, ut ait Appianus, ora a Liri fluvio usque ad Jonium sinum; come con queste medesime parole parla Sigonio di sopra lodato.

5. Tanto che elessero i loro Consoli, ed i loro Pretori, formando gli Ordini di questa nuova Repubblica, ed esaltarono al Consolato Quinto Pompedio Silone, e Cajo Aponio Mutilo, chiamato Papio da altri Storiografi. Estrassero poi i loro Pretori da diverse Regioni, o Cantoni, che si appellassero, cioè Erio Asinio commandò nei distretti dei Marrucini: Aulo Cluvenzio Avito Larinate nei Frentani, e nei Peligni; Catone nei Marsi: il governo della Lucania toccò a Marco Lamponio, e a Tiberio Clepzio: quello dei Sanniti a Mario Eguazio, a Trebazio, e a Ponzio Telesino: Cajo Giudalizio fu Condottiere della Gente della Puglia, e del Picentino, e tutto il Senato, che veniva composto di cinquecento membri, che facevano cinquecento Senatori, prescelti da i Popoli confederati, era incaricato del governo di questo novello dominio: in forma tale, che con questo generale scuotimento dei suddetti Popoli principiò a sentirsi in Italia due Rome, e due Repubbliche.