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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/136

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LIB. I. CAP. VIII. 41

ni L.D.D.D. E che Caio Faccio Prisco avesse ordinato nel suo Testamento porsi una memoria, e che Cecilia Tertulla figliuola di Marco l’avesse eseguito con decreto de’ Decurioni, come si legge nella terza Iscrizion1: L. D. D. D. E di questi Decurioni di Larino fa anche menzione Sigonio de Antiq. Jur. Ital. lib.I. cap. 8.

14. Dell’Ordine Equestre di Larino fa testinonianza Sigonio nel luog. cit., ove dice, che quest’Ordine si trovasse in tutti i Municipj, i quali si governavano in forma di Repubblica: cum autem, cosi ei,Equitum Romanorum Puteolis, et Teani Apuli, et Lucretiae, et Arpini mentionem in Celiana, in Cluventiana, et in Epistolis apud eundem inveniam; facile eo me adduci patior, ut credam Equitum etiam Romanorum Ordinem in Municipiis fuisse celeberrimum, cujus antiquitatis, nequa dubitatio in animis residere posset nostris, fecit idem, qui in Claventiana Equitem Romanum quendam in Municipio suo nobilem commemoravit. Francesco Silvio nel Commentario della Cluvenziana avella Oppianico Cavaliere Romano: Melinum Stathius Albius Oppianicus Eques Romanus ex Municipio Larinate interfecit; e appresso anche l’appella Cavaliere Romano, e Paolo Manuzio ne’ luoi Commentarj sopra la medesima Orazione parlando di Cluvenzio nella parolain ipsum Habitum, soggiugne:Equitem Romanum; anzi dallo stesso Cicerone si ha, che quest’Aulo Cluvenzio Abito fu figlio dell’altro Cluvenzio Abito, Uomo, non solum Munuipii Larinatis, ex quo erat, sed etiam Regionis illius, cioè de’ Frentani, et vìcinitatis, virtute, existimatione, nobilitate facile Princeps, e questo fu Pretore nella Guerra Italica, e governava i Frentani, e i Peligni, come sopra n.5.

15. Rispetto al terz’Ordine, che era quello della Plebe. Cicerone nella Cluvenziana fa vedere al cap.25., che anche l’Ordine della Plebe aveva la sua ingerenza nelle cose pubbliche, e Oppianico, che aveva sovvertito gli ordini già dati, viene accusato: Quattuor-Viros, quos Municipes fecissent sustulisse; come pure al cap.43., che avendo Oppianico presa la difesa de’ Ministri di Marte, che fussero liberi, e Cittadini Romani, graviter id Decuriones Larinatium, cumctique Municipes tulerunt; non potendosi dubitare, che quei, che ’ non erano Senatori, ne Cavalieri venivano compresi nel terz’Ordine della Plebe; e l’attesta lo stesso Sigon. in d. lib.2. cap.8., e questa immagine dell’Ordine della Plebe si vede conservata in Larino sin al secolo XII., come si ha nella sentenza del Cardinal Lombardo, diretta Venerabili Petro Larinen. Episcopo, Clero, et Ordini, et Plebi Larinen. Episcopatus, come sopra n.11.

16. Volendosi poi dire qualche cosa intorno all’origine di quei de’ tré Ordini. Quanto al primo, che è quello de’ Decurioni, per sapere d’onde provenga questo nome, bisogna supporre, come vi furono le Curie, e le Decurie, le quali erano come tante Compagnie, i Collegj, Corpi, Magistrati; e quantunque quello delle Curie fusse più generale, talvolta però una si prendeva per l’altra; e quindi nomen Decuriae peperit nomen Decurionis, non dissimili modo, ut a Senatus nomine, Senatoris appellativum procedit, come dice l’Abate Damadeno nella spiega della Tavola Canusina presso la collezione degli