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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/140

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LIB. I. CAP. VIII. 45


24. Degli Edili si fa menzione nella prima suddetta Iscrizione, dove si dice, che Tito Vibbio Clemente fu Edile, così anche Tito Vibbio Prisco. Parimente nella terza, che Cajo Paccio Prisco fu Edile, e così Caio Rajo Capitone, come nella quarta, e nella prima suddetta, che Tito Vibbio Prisco fu similmente Questore. Gli Edili sovrastavano all’Annona, ed avevano il pensiere sopra i pesi, e misure. Evardo Ottone nel fuo trattatode AEilib. cap.9. §.2. AEdilium autem erat prospicere, uti oninium non frumentariae tantum, sed et caeterarum adesset copia, ut justo pretio venirent, neve rancida, aut vitiosa pro sìnceris, fracta pro integris venum exponerentur: ed altrove nel medesimo luogo soggiugne: Nondum in his provida AEdilium cura substitit, nam quo piene prospectum esset ementibus, ut vendentium rabies cohiberetur, pondera, quoque, et mensuras examinabant, grave scelsus esse indicantes, eas, aut modum excedere, aut aequissimi ponderis justitiam non habere, cum, et hae si falsae, iniquae, et adulterinae onerent Annonam lib.6. §.I. de extraordin. crimin. E questi avevano l’autorità di sopraintendere a i giuochi pubblici. Cicerone pro Sylla cap.7. Sunto AEdiles curatores Urbis, Annonae, ludoramque solemnium, ed avevano altri Officiali, e Subalterni, i quali si desinavano alla soprintendenza di cose particolari.

25. L’officio di Questore si spiega da Campiano de Offic. Quaestor. così dicendo: Quorum praecipuum munus erat vectigalia P. Romani curare, redditus debitos Reipublicae a Publicanis, qui eos conducebant, exigere, expensi, & accepti rationem habere, pecuniam ex manubiis, seu praeda divendita, in aerarium inferre, pecuniam attributam, seu in militum stipendia expendendo, a Quaestoribus Urbanis accipere, eam custodire, et jussu Praesidum erogare. E simili a questi Questori dell’Erario del Popolo Romano erano i Questori de’ Municipi, e avevano i medesimi Littori, e le insegne, amministravano giustizia, e assegnavano i Giudici, e questi oggi sono i Tesorieri, i quali in altri tempi anche si appellavano Primipili. Mastrill. de Magistratib. lib.5. cap.9. num.89., e già si è veduto, che in Larino vi erano i Questori, come sopra.

26. Alcuni de’ Municipi, e Colonie avevano i proprj Patroni, de’ quali si facevano Clienti per la difesa, che prendevano de’ loro interessi, e tal volta ex Romanis Civibus sibi Patronos compararunt, come i Bolognesi, per quel, che dice Rosino d. lib.10. cap.24, e i Beneventani, ed altri; ma Larino, che abbondava di Uomini Illustri, li presceglieva da’ proprj Concittadini, come abbiamo di Tito Vibbio Prisco Patrono del Municipio per quel, che si legge nella prima Iscrizione più volte lodata, e nella seconda si dice, che Tito Tibilio Primitivo fu Patrono del Municipio di Larino; anzi da essi altre Colonie presceglievano il loro Patrono, leggendosi nella terza Iscrizione, che Cajo Paccio Prisco fu Patrono della Colonia di Venafro. Si eleggevano questi Patroni cum decreto publico in legittimo Ordinis conventu non sine duabus saltem Decurionum partibus come si ha nella l.46. Cod. de Decurionib. 1.6. Cod. Theodosian. de Decurion., ne importava, che questi avessero altre cariche nel Senato; come in fatti Tito Vibbio Prisco fu Edile, Quarto-ViroJuri dicundo, e Quarto-Viro Quinquennale, e Tito Tibilio Primitivo Veterano della settima Compagnia Pretoriana furono Patroni del Municipio di Larino: così Cajo Paccio Prisco Edile, Duum-Vi-