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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/144

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LIB. I. CAP. IX. 49

mini, sotto nome di Pretoriani, che fussero da vicino, e sempre pronti a dargli soccorso, e lo distribuì in dieci Coorti, o siano Compagnie, come dice Dio. Stiol. lib.53. pag.384., e ne fa testimonianza Svetonio Tranquillo nella sua Vita; e Tito Tibilio Primitivo, figlio di Tito, di cui si parla in detta seconda Iscrizione, stava ascritto alla Tribù Pomptina, ed era Veterano della settima Coorte, o sia fu Compagnia Pretoriana, colla qualità di Patrono del Municipio di Larino.

III.
C. PACCIO• C• F• C o R•
PRISCO• AED• II• VIRO
QVINQ• I• D• PATRONO
COLONIA E VENAFRO
COELIA• M• F• TERTVLLA
TESTAMEN•
PONIIVSSIT
L. D• D• D•


10. Questa Menzione è stata ritrovata i 24. Gennaro dell’anno 1744. nel Piano dell’antico Spedale del Monastero de’ Canonici Regolari di S. Antonio Abate, che chiamano, da altri detto Viennense, e propriamente nelle nuove Vigne, che si stanno piantando da D. Orazio de Stephanis Canonico Larinate, iscavandosi quel terreno, che sta verso la parte Settentrionale de’ considerabili vestigj del Pretorio, o sia del Palazzo, che fu del Senato dell’antica distrutta Città di Larino.

11. Ella è una delle più stimate, che appartengono a questa Città, e riguarda Cajo Paccio Prisco, figlio di Cajo, ascritto alla Tribù Cornelia, Edile, cioè Sopraintendente delle pubbliche fabbriche, a i pesi, e misure, a i giuochi pubblici della Città, Duum-Viro, cioè uno del Magistrato de’ due, Quinquennale, cioè che si eleggeva ogni cinque anni, quanto appunto durava l’officio degli Eletti, ed applicati alla giudicatura delle Cause Municipali, Patrono, o sia Protettore della Colonia di Venafro, non già del nostro Venifro, Bonefro, o Venefro, luogo di questa Diocesi, ma di Venafro, Città ben nota della Campagna Felice. Celia Tertulla figlia di Marco ebbe cura di porre ad esso questa memoria in vigore del di lui testamento. E perché questa stessa memoria occupava il luogo pubblico, ove per onore dì Paccio fu stabilito, lo stesso luogo, o sito gli fu concesso, e dato per particolar decreto de’ Decurioni, che erano quelli, che componevano il prim’Ordine del Magistrato, o sia Senato di Larino, come sopra, e così dimostrano le quattro ultime lettere di esse, che sono L.D.D.D. cioè Locus Decurionum Decreto Datus.

12. Presentemente si vede collocata questa lapida nella facciata dell’Episcopio dalla parte della Piazza di ordine di Monsignor Tria, Giuniore Vescovo attuale nostro Nipote colla seguente altra Iscrizione posta sotto di essa.