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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/665

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564 SERIE DE' VESCOVI LARINATI.

la qual soscrizione a piè degl’istessi Atti, e in questo modo si legge nel tom.6. della Collezione de’ Concilj dell’Arduini part.1. col.1554.

L’Ughellio vuole, che fusse uno de’ Vescovi, che intervennero al celebre Concilio di Melfi, celebrato da Urbano II. l’anno 1090. o meglio 1089. per la disciplina, e contro le false penitenze, ma non sappiamo con qual fondamento ciò asserisca; imperciocché di questo Concilio Melfitano, appena ne abbiamo i nudi Canoni, essendo gli Atti, come, non di pochi altri, difperfi,i quali desiderandoli da Papa Clemente XI. di ven. eglor. mem. per molti capi, e maggiormente per il buon gusto, che avea nelle cose Ecclesiastiche, e per qualunque attenta ricerca fattane, non fu possibile rinvenirli. Può scusarsi però l’Ughellio, perché leggendosi, che in detto Concilio, vi furono i Vescovi di Puglia, de’ Bruzj, e di Calabria, o sia Terra d’Otranto, che è la vera Calabria; e sapendosi, che la Diocesi di Larino nella Provincia detta di Capitanata, che si forma parte dell’antica Daunia, ora Puglia piana, e parte de’ Frentani, dove propriamente è posto Larino, tra i Vescovi di Puglia vi acchiuse anche il Larinese, e secondo l’ordine de’ tempi suppofe esservi intervenuto il nostro Guillelmo, facendolo vivere fin’a quel tempo, il che affatto ci è ignoto.

Questo Guillelmo, o Willelmo è lo stesso, a cui Roberto, Signore di Larino fece ampia donazione, per la sua Chiesa Cattedrale, sotto il titolo allora S. Dei Genitricis, et Virginis Mariae, del Monastero dell’Ordine di S. Benedetto, posto ne’ confini della Città di Larino: In finibus, sono parole della carta,praedictae Civitatis, in loco, qui dicitur Aurolae, come fin’al presente si appella in linguaggio latino, che in idioma nostrale corrotto si dice Ururi, in modo che oggi è Feudo nobile della medesima Chiesa, come si è veduto diffusamente nel lib. 4. c.I. ove si parla d’Ururi, e ivi si porta il Diploma, che è dato a dì 5. di Gennajo dell’anno 1075.

XXIII. Giovanni, VII. tra i Vescovi di Larino. Questo Vescovo ancora è stato aggiunto nella seconda edizione d’Ughellio, fatta dal Coleti, per ritrovarsi sottoscritto in una donazione di Roberto Conte di Loritello, che si legge tra Vescovi di Bovino, riferita dallo stesso Ughellio, dove col Segno della Croce, come lodevolmente si usava in que’ tempi, così si legge: † Signum Crucis propriae manus mei Joannis Episcopi Larinensis, qui interfui supradictis, e la carta è segnata in questo modo: Praesens scriptum datum Bibini Anno Dominicae Incarn tionis millesimo, centesimo, Mense Junii Indici. octava, et signo vivifica; Crucis propriae manus praedicti Roberti Comitis Comitum de Loretello commonitum † come si è detto nel lib. 4. cap.7. n. 3. Dal che si vede, che il nostro Giovanni viveva in quest’anno 1100. e se mai fusse egli arrivato al 1119. forse farebbe stato uno de’ Vescovi intervenuti al Concilio Provinciale Beneventano, celebrato nel mese di Marzo da Landolfo II. Arcivescovo, dove furono presenti circa 20. Veslco vi Suffraganei, e sei Abati, come ci fa sapere Falcone nella sua Cronaca Beneventana, colla sola secca notizia del quale viene registrato il d. Concilio, e nel Sinodico Beneventano, e nelle Collezioni del Labbé, e dell’Arduini, non sapendosene più che tanto . E maggiormente sarebbe stato facile, che si fusse ritrovato presente al Concilio, che celebrò Palquale II. in Benevento l’anno 1117. che