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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/667

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566 SERIE DE' VESCOVI LARINATI.

neschi sforzi, e impeti di Marqualdo, o si voglia dire Marcovaldo, il quale sotto colore di Balio del picciolo Re e Regno, secondo il testamento di Errico Imperad. suo Padre, si studiava di trarre da mani del Fanciullo lo scettro di Sicilia, e prenderselo; e del simile tenore il medesimo Pontefice ne scrisse quasi a tutti gl’Arcivescovi, e Vescovi, Baroni, Conti, e Popoli di amendue i Reami, come si vede ne’ suoi Registri, che diede fuori dopo il Bosquetti, Stefano Baluzio in Parigi, l’anno 1682. e propriamente nel lib.2. dove si leggono l’Epistole del second’anno d’Innocenzo III.

Non sussiste il dubbio di Ughellio, asserendo, che forse Onorio III. scrivesse a questo nostro Vescovo Anonimo, intorno alla Canonizazione di Giovanni, Eremita, Priore di S. Maria del Gualdo; poiché Onorio III. fu assunto al Pontificato li 18. Luglio dell’anno 1217. e cessò di vita li 18. Marzo dell’anno 1217. e fra questo tempo non viveva questo nostro Anonimo, mancato di vita assai prima, vedendosi che nel 1205. governava questa Chiesa Rainaldo, del quale si parla appresso.

XXVI. Rainaldo. Di questo non si fa menzione da Ughellio, né dal Coleti, suo continuatore, e molto meno se ne fa parola nella Sala dell’Episcopio. e chiaro però in un istrumento di convenzione tra Rainaldo, Vescovo di Larino, e suo Capitolo da una parte, e dall’altra parte l’Abate del Monastero di S.Elena con dieci suoi Monaci, due Conversi, e due Oblati, intorno al Censo, che si deve da detto Monistero alla Mensa Vescovile, e giurisdizione del Vescovo sopra l’Abate, Monaci, e Convento; come pure sopra i Chierici, e Chiese di S. Elena, e suoi Casali, stipulato detto istrumento li 15. Decembre dell’anno 1205. in cui Rainaldo si nota in questo modo: Raynaldus miseratione Divina, uso de’ Vescovi per molto tempo, Larinensis Efiscopus. Si conserva quest’Istrumento in carta pergamena nell’Archivio di Larino tra le scritture di questa Badìa di S. Elena.

XXVII. Matteo. Di questo Matteo, non si parla in Ughellio, e nella Sala dell’Episcopio si legge: Matthaeus Episcopus subHonorio III. Pont. anno 1228. È abbaglio però volendosi, che questo nostro Vescovo governasse, o morisse sub Honorio III. Pontificatus anno 1228. poiché, come si è detto di sopra, in questo tempo Onorio III. era già mancato, essendo morto li 18. Marzo dell’anno 1227. quindi siamo costretti a dire, che per errore del Scrittore sia stato registrato 1228. in cambio forsi di dire 1218.

XXVIII. Roberto. Questo non fu conosciuto né da Ughellio, né dal suo Continuatore, e in Sala si legge Robertus Episcopus anno 1228. Regnante Pontefice Gregario IX. e l’abbiamo celebre, e zelante da due istrumenti, uno de’ 5. Gennajo 1226. di concordia tra esso Roberto, Vescovo Larinese, e Bartolomeo, Abate di S. Pietro del Tasso della Diocesi di Trivento, intervenendovi all’atto Angelo Vescovo di Termoli, e Giberto Vescovo di Guardia Alfiera, come Delegati di Papa Onorio III. sopra la giurisdizione, e le decime, sopra la Chiesa, e Persone della Badia di S. Tommaso di Corneto, posta in Territorio di Larino, e in esso si vedono soscritti il detto Bartolomeo Abate con undici Monaci, oltre al proprio Avvocato, e si trascrive un tal’istrumento nel lib.3.cap. 13. n. 30. e in 4. cap.13. al n. 18. si legge anche trascritto l’altro istrumento de’ 14. Genna-