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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/763

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miraculis Deus omnipotens illustravit». Ciò conferma colle parole dell’Orazione, che è stata in uso nella celebrazione della sua Messa, e Officio, ove si dice: «Deus, qui B. Leonem Sacerdotem, et Confessorem tuum miraculis innumeris, et gloria sublimasti», e si legge distesa, tutta intera appresso. Né sono di considerazione in questo proposito le rappresentanze, che si vedono ne’ quadretti laterali in detta tavola della sua Sagra Immagine; mentre in essa si osserva quanto si eservitasse nella santa predicazione, come nel terzo quadretto del lato dritto, i miracoli, che egli operava in liberare gli ossessi, e che le acque, colle acque, si lavava le mani nel Sagrificio della Messa, servivano per guarire Infermi, come nel primo, e secondo quadretto del medesimo lato, e simili, anche dopo la sua morte, si compiacque il Sig. Iddio operare miracoli per i suoi meriti, e si rappresentano nel terzo quadretto dell’altro lato.

6. Quindi ragionevolmente fu ascritto nel Catalogo de’ Santi. per cui in ogni tempo si è celebrata, come si celebra in essa Terra la sua festa con rito doppio di prima Classe, e sua ottava li 2. Mag. ogni anno. Non sappiamo però se S. Leo venisse ascritto al Catalogo de’ Santi dal Vescovo, o pure coll’autorità del Papa, volendo, e provando «historico non dogmatico illo modo, qua usi sunt Bellarminus, et alli post eum», come dice il P. Mabillon nella prefazione al sec.V. del’Ord. di S. Benedetto s.VI. n.8. e vuole, che il Rito di Canonizzarsi i Santi, non venne in uso farsi da Pontefici, «ante saeculum duodecimum » su di che lasciamo, che altri ne sindichino.


7.NElla leggenda della sua Vita si osserva, che abbandonato il monastero di S, Felice da suoi Monaci, e distrutta la sua Chiesa, ex Corpus extractum, ad Ecclesiam S. Maria in Pensilulis constructam in Castro S. Martini venerabiliter, et solemniter translatum fuit. In fatti così si osserva nel secondo quadretto del lato sinistro della detta Tavola, cioè, che riposta la Cassa del S. Corpo sopra un carro, se gli facesse incontro il Clero, e Popolo processionalmente, e che con solennità lo trasferissero in detta Chiesa Matrice di S. Maria in Pensulis, e in memoria di questa Traslazione ogni anno sogliono que’ Popoli fare la corsa de’ Buoi con carri nella vigilia della sua Festa, come si è notato nel lib. I. cap. II. N.67.

8. Anche nella medesima leggenda si vede che detta Traslazione fu fatta «non multo post ipsius obitum »; e a tempo propriamente, che regnava in Loritello Roberto Normanno Comes Comitum, e vogliono, che fusse miracolosa l’invenzione di questo S. Corpo, asserendosi, che Roberto «tumulum venando detexit», cioè, che legato il cavallo all’anello d’una lapide sepolcrale, per Divina Provvidenza smossa a viva forza, il cavallo genuflesso rimanesse fin’a tanto, che giungessero il Conte, o altri, che fussero, i quali vedendo questo divino spet-