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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/765

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Gio: Andrea Tria per la grazia di Dio, e della Sede Apost. Vescovo
della S. Chiesa di Larino, Prelato Domestico di N. Signore,
e del suo Soglio Pontificio Vescovo Assistente,
Barone della Terra di Ururi &c.


Al Diletto Clero, e Popolo della Città, e Diocesi di Larino,
Salute nel Signore

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1. IL debito, in cui siamo, Venerabili miei fratelli, diletti miei figli, il debito, in cui siamo del nostro Apostolico ministero, e la carità Paterna, con cui unicamente vi amiamo nel Signore, sono di continuo stimolo alla nostra Pastorale sollecitudine di non tralasciare occasione veruna, volla quale possiamo accrescere il culto Divino, ed eccitare la vostra divozione verso il Signore Iddio, e suoi Santi, che con esso Lui godono gli Spiriti Beati ne lo Cielo. Quindi a’ prieghi fervorosi a Noi fatti per parte del Reverendo Clero, come pure del Popolo divoto della Terra di S. Martino, luogo di questa nostra Diocesi, abbiamo risoluto fare la solenne Traslazione delle Sagre Reliquie, e Corpo del Glorioso S. Leo Confessore dell’inclito Ordine di S. Benedetto, Padrone Principale di essa Terra; li meriti del quale, come intenderete, sono meravigliosi, e divinamente testificati, e molti Beneficj, che dalla dottrina, e santità di esso resultarono, non tanto a detta Terra, e a questa Provincia; ma anche universalmente, e da per tutto : e oggi, poiché Egli se ne gode in Cielo, vieppiù ne risultano, e in particolare, e in universale per la sua intercessione presso S.D.M. poscia che con maggior perfezione di sincera Carità, e di ogni virtù, che conviene a’ Santi Confessori, e con più calde Orazioni, dà ajuto a’ bisogni comuni, e particolari.

II. E premendoci in tale occasione, che resti ognuno informato della qualità di questa sagra azione, e della venerazione dovuta a questi Sagri Depositi, della quale viene considerata, come suo germoglio, ed effetto, acciò tutti con questo mezzo restino maggiormente accetti nella divozione verso de’ medesimi, e del nostro Santo Glorioso; stimiamo perciò uffizio del nostro debito Pastorale risvegliare la vostra mente sulla considerazione, che siano stati i Corpi de’ Santi vive membra di Gesù Cristo, Tempio dello Spirito Santo; ed in questa maniera rimarrà ognuno a sufficienza imbevuto della Venerazione, che loro si deve, e della solennità dell’Istituto delle Sagre Traslazioni. Mentre avendo Cristo Signor Nostro in vari modi ingrandito i suoi Servi, e come dice l’Apostolo, « quos justificavit, hos et magnificavit », onorandoli specialmente col titolo di suoi Amici, « vos Amici mei estis », e col dono di tante virtù celesti, e facendoli partecipi, coeredi del Cielo, si è degnato anche onorare le loro Reliquie, e Corpi, come sue membra, con miracoli, e benefizj : volendo, che da’ Fedeli si dasse loro specialmente quel culto, e quella venerazione, che si dà alli stessi Santi; per cui la solennità della Traslazione de’ loro Corpi, e le loro Sagre Reliquie fu, ed è sempre grande in tutta la Chiesa, e in ogni