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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/775

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biamo; si radunò ivi un mondo di gente, e accomodato il S. Deposito colle sue Reliquie con tutta decenza in una cassa piramidale, e posta sopra di un carro tirato da due Tori, fu trasportatò coll’accompagnamento di tutto il Clero in questa antichissima Chiesa già Parrocchiale, sotto il titolo di S. Maria in Pensulis: Indi a lato sinistro dell’Altare maggiore, e a capo di una picciola Nave fu formata una sotterranea Catacomba, e ivi dato ricetto al medesimo nostro Santo, e prima di collocarsi in essa, e dopo fino al giorno presente si rende inesplicabile il racconto de’ Miracoli, grazie, e prodigi operate dal Signore, e ottenute per suoi divoti a di lui intercessione. E perché ognuno resti informato bastantemente delle cose preaccennate, basta dare un occhiata al Quadro del suo Altare, posto in Tavola sopra la Catacomba di pittura antichissima, osservandosi in esso dipinta la storia dell’Invenzione, e Traslazione del Corpo, e Sagre Reliquie del nostro Glorioso Santo, come pure delli Miracoli nelle Tabelle dipinte attorno del Quadro medesimo, ed ogni anno si è celebrata, come si celebra, la festa dell’Invenzione, e Traslazione suddetta il 2.Maggio, con ogni maggior pompa, e concorso: ed in sua memoria sogliono il giorno prima della vigilia della medesima, con pia, e divota emulazione condursi i Massari a correre co’ loro Carri, e il primo, che entra la porta dell’abitato suole avere la prerogativa di portare il Pallio, che corronoil giorno della Festa, e chiamano il Carro Trionfale, ben adornato, e parato nobilmente.

II. E quantunque la medesima Cappella in se stessa fusse doviziosa, e delle migliori in Diocesi, per le obblazioni, e limosine ricevute, e che attualmente riceve da’ Concittadini, forastieri: nientedimeno resasi difforme la detta Chiesa dall’antichità, e minacciando ruina, e quel, che è peggio la stessa Catacomba fatta quasi inabitabile dalla umidità, senza potersi dar riparo, pensò questo nostro Clero, e Popolo molto infervorati per divozione del nostro Santo, che si trasferisse il suo Corpo, e Sagre Reliquie a questa nostra Chiesa Matrice, sotto il titolo di S. Pietro Apostolo, servita da un numeroso Clero. E quantunque a’ Prelati predecessori ne fussero state fatte in varj tempi le suppliche, pure giammai queste con efficacia sono state ricevute, ma finalmente, in occasione della prima Santa Visita fatta in questa Terra da Monsign. Tria Vescovo di Larino nostro Ordinario ne’ principj di Novembre dell’anno prossimamente passato 1727. quasi tutti a viva voce, ed Ecclesiastici, e Laici avendolo pregato di questo, prontamente si conferì egli colla sua Corte su la faccia del luogo, dove verificati i motivi de’ nostri prieghi, mostrò tutta la propensione volerci assistere; onde in un discorso Pastorale da lui avuto al Popolo inter Missarum solemnia in essa Chiesa Matrice esortò tutti a particolari Orazioni, e a una Comunione generale, con digiuni precedenti la medesima, che fu poi fatta colle sue proprie mani, pontificando nella stesla Chiesa la mattina delli 11. Novembre 1727. giorno solenne, che si celebra in questa Terra sotto il titolo di S. Martino, Padrone anche di essa, per il felice esito di questa Sagra azione.

III. Laonde la sera del medesimo dì 11. Novembre 1717. circa le tre ore