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Pagina:Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino.djvu/777

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alle persuasive del Prelato, promettendoglielo subito, che gli sarebbe slato permesso, almeno in una Cassa di legno, nella forma più propria in quella strettezza di tempo, e qualità del luogo.

VI. Conforme in effetto fu fatta una Cassa di legno, e la sera 13. detto ritornato il Prelato in Chiesa, e propriamente in essa Catacomba vestito con Sottana, Rocchetto, e Mozzetta, e con esso gran parte del Clero, Noi altri suddetti, molti Professori in Medicina, Teologia, e Canoni, dopo molte Orazioni, detto Monsignor Vescovo estrasse quello colle sue proprie mani, che ripose in essa Cassa con tutta diligenza, attenzione, e divozione, fattane la solita ricognizione colla legale annotazione delle parti, e chiusa la detta Cassa con chiave, e legata con fettuccia di seta cremesi doppia, sigillata in cera di Spagna, fu riposta dentro un’altra Cassa di legno con chiave, e questa chìusa dentro la Sagristia, la porta della quale similmente fu chiusa con chiave, restando tutte le Chiavi in potere di esso Monsignor Vescovo, e in questa forma uscito di Chiesa furono continuate le guardie, e promesso al Popolo, che teneva in assedio, che per la mattina seguente 14. detto sarebbe esposta la Cassa del Sagro Deposito alla pubblica venerazione di tutti, come già seguì sopra di una credenza fatta a Corna Evangeliì del medesimo Altare per tutto il tempo, che il Prelato celebrò il Sacrifìcio della Santa Messa, e prima sparsasi la voce per il contorno, fu un concorso di numerosissimo Popolo tra conterranei, e convicini, che non capiva in Chiesa, e fu per tutto il tempo suddetto una tal tenerezza, che gli occhi di ognuno si vedevano pieni di lagrime per la divozione verso il Santo: ma finalmente fu quella poi riposta, e chiusa in dettai altra Cassa con chiave dentro la medesima suddetta Sagrestia interiore, e murata la sua porta, e finestra, con ordine, che non facesse novità fino a tanto, che non fussero disposte tutte le cose per la Solenne Traslazione, conservando lo slesso Prelato le chiavi della porta, e Casse.

VII. E premesse tutte le cose preaccennate detto Monsignor Vescovo condusse in questa Chiesa Matrice, e attentamente visitata la medesima, ordinò il totale abbellimento di essa, l’uguaglianza degli Altari, la demolizione di due di loro, che erano a capo delle due Navi laterali, e la rendevano xxxxxme, l’Altar maggiore tutto di marmo, una cassa di cristalli per il Sagro Deposito, e altre cose più necessarie: come già in un batter d’occhi fu raccolto il denaro da diversi Cittadini per la spesa della Cassa, e tutti con indicibile, e santa emulazione si offerirono, specialmente per la riforma delle Cappelle, e Altari, li quali in effetto sono stati tutti fatti alla PaoIina dallo stesso Stuccatore e li quadri dallo stesso pennello, di maniera che in oggi si è resa la più bella, la più vaga, e la più divota Chiesa di tutte le altre Chiese convicine, e frattanto fu data fuori una lettera Pastorale in stampa dal nortro Monsignor Vescovo instruttiva per questa funzione, e così ben intesa, che da tutti si desidera, e dapochi si è potuto ottenere per non essere state a sufficienza le stampe.

VIII. Stabilita adunque la Sagra Funzione per li 2. di questo stante mese di Maggio, giorno per altro solenne festivo per la prima Sagra Traslazione di esso medesimo Sagro Deposito, ancorché non giungesse a tempo l’Altare di