Pagina:Memorie storiche della città e del territorio di Trento.djvu/101

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soccorso contro la Repubblica si rivolsero all’Arciduca Sigismondo d’Austria Conte del Tirolo, a cui fecero omaggio di tutti i loro feudi, e si professarono di lui vassalli prestandogli nelle consuete forme il giuramento di vassallaggio. Essi il pregarono quindi a voler difendere i loro diritti, e l’Arciduca imprese la loro difesa; ma veggendo che nulla si conchiudeva coi maneggi, si determinò in fine a muover guerra alla Repubblica, ed in questa determinazione della guerra convenne bentosto di buon grado il nostro Vescovo Udalrico a fine di ricuperare, se fosse possibile, e torre dalle mani de’ Veneti non solo la città e la pretura di Riva, ma Roveredo ancora e le altre terre, che avevano occupate nella Valle Lagarina. Si radunò quindi nel Trentino un esercito di dieci in dodici mila uomini, i quali il dì 23 d’Aprile 1487 vennero improvvisamente a porre il campo intorno a Roveredo. Difesero i Veneziani per qualche tempo la città, ma questa venne poscia in potere degli assedianti. Più lunga difesa fece il Castello, ma questo ancora dovette arrendersi il dì 30 Maggio. In questo mezzo i Veneziani avendo mandate nuove genti in rinforzo della loro armata formarono un ponte sull’Adige, e passatolo con parte delle truppe si distesero per la campagna di Mori. Seguirono allora tra le due armate alcuni combattimenti, e così passò il mese di Giugno, e buona parte di quello di Luglio, quando entrata nell’eserci-