Pagina:Memorie storiche della città e del territorio di Trento.djvu/103

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sino a Matarello, e che ivi sciolti e dispersi erano intenti solo a far prede. Fu quindi risolto di uscir fuori, e di dar addosso agli inimici. Erano in quella mattina giunti opportunamente dalle Giudicarie quattrocento Tedeschi, e uniti a questi circa seicento uomini della milizia trentina, si fece una sortita dalla città, e si venne improvvisamente alle spalle di quei Veneziani, che vagavano per le campagne di Matarello. Questi non aspettandosi una tal visita presi da spavento si diedero a fuggire verso il campo di Calliano. Gli inseguirono i Trentini nella lor fuga, e giunti que’ fuggitivi al loro campo sparsero in esso, come avvenir suole in somiglianti casi, il terrore credendo d’aver addosso un numeroso esercito d’inimici. Ognuno dunque ad altro allor non pensando che a salvarsi correva verso il ponte posto sull’Adige facendosi intanto da’ Trentini strage de’ fuggiaschi. Il generale Sanseverino montato a cavallo accorse in fretta per arrestare la fuga de’ suoi, e porli in ordinanza ma indarno, e giunto alla sponda dell’Adige fu quivi dalla calca di coloro, che vi si affollarono per guadagnare il ponte, sospinto nel fiume, dove restò miseramente affogato. Si ruppe poscia il ponte forse pel soverchio peso, di cui era aggravato, ed ai fuggitivi Veneziani per sottrarsi al ferro de’ Trentini altro scampo non restò che quello di gettarsi nel fiume per salvarsi a nuoto sull’opposta riva, ma la maggior parte restò