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94 memorie storiche della città

e statuti, il Decano de Fatis entrò trionfante co’ soldati trentini in Riva. Il Senato veneto vedendo di non poter conservare ciò che possedeva in Lombardia e nelle nostre parti, diede licenza a’ Veronesi di arrendersi a Massimiliano, allorchè ne fossero richiesti. Nella permissione data a’ Veronesi di arrendersi tacitamente si inchiudevano pure Roveredo e le altre terre della Valle Lagarina, che in Venezia si consideravano come un’appartenenza del Veronese. La città di Verona il dì 31 Maggio si diede effettivamente a Massimiliano ovvero all’ambasciatore cesareo Andrea Borgo cremonese, che ritrovavasi all’armata francese, il quale venne tosto a prenderne il possesso in nome del suo Sovrano. I cittadini di Roveredo avevano già prima spediti in Trento quattro loro deputati al Vescovo Giorgio come principal ministro di Massimiliano coll’offerta di dargli la loro città a condizione, che sieno confermati tutti i loro antichi privilegi e consuetudini, e ne fecero effettivamente la dedizione, ed il giuramento prestarono di fedeltà a Massimiliano, e lo stesso poi fecero tutte le altre comunità e terre circonvicine. Nel seguente mese di Giugno l’armata cesarea, di cui era comandante supremo Giorgio di Liechtenstein, entrò in Roveredo, e ne rese il possesso, e s’incamminò poi verso Verona, Vicenza, e Padova non già per conquistarle, ma bensì per presidiarle; poichè si erano già prima spontaneamente ar-