Pagina:Memorie storiche della città e del territorio di Trento.djvu/205

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e del territorio di trento. 187

infelice, e questa trista gloria non mancò al nostro Cristoforo. L’Imperial Regia Corte di Vienna aveva fatto ergere una nuova casa di dazio sul Lago di Garda in quella parte del Lago, che i Principi Vescovi di Trento pretendevano appartenere al loro dominio. Cristoforo Sizzo non mancò di fare, come doveva, all’Imperial Regia Corte le sue rimostranze contro la erezione di quel nuovo dazio nel suo territorio, ma senza averne ottenuta peranco alcuna favorevole risposta, non essendosi in Vienna potuto ancora bastantemente esaminare e decidere, se quella parte del Lago appartenesse al dominio austriaco o trentino. Allorchè egli ritrovavasi in occasione della visita episcopale in Giudicarie, gli si presentarono alcuni deputati di quel popolo esponendogli lo stato lagrimevole, in cui trovavasi per la incredibile penuria di viveri, e per la fame che doveva soffrire: essi dicevano, che la cagione di tanto male era il nuovo dazio austriaco eretto sul Lago di Garda atteso le gravi gabelle, che vi si esigevano sulle derrate e sui grani, che dovevansi tradurre dall’Italia. Il Principe Vescovo loro rispose, ch’egli aveva già fatte intorno al nuovo dazio le sue rimostranze all’Imperial Regia Corte, ch’egli le ripeterebbe ancora energicamente, ma che nulla di più egli poteva fare a loro favore. Partitosi Cristoforo Sizzo dalle Giudicarie un cotale Andrea Vedovelli soprannomato il Perotin uomo audace e temerario