Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
68 | memorie storiche della città |
to, non appare, che alcun di essi abbia mai tentato di sottrarsi all’ubbidienza dovuta ai Re, se si eccettua quel Duca Alachi o Alachisio, di cui abbiamo parlato durante il regno de’ Longobardi.
Carlo Magno aveva istituiti i così detti Malli o Placiti, che tenevano nelle città e provincie per rendere giustizia a’ litiganti i Missi Regii o Dominici coll’intervento dei Giudici o Scabini, e di tutto il popolo. Ottone il grande non isdegnava d’assistere personalmente a questi Placiti, e di decidere le liti de’ sudditi. Due di lui Placiti pro singulorum hominum justitia facienda leggonsi presso il Muratori, ed un solenne Placito tenuto l’anno 845 per ordine dell’Imperator Lottario, ovvero del Re Lodovico suo figlio nella Corte Ducale di Trento vien pure riferito dallo stesso autore1.
Trento fino dal secolo d’Augusto godette, come detto già abbiamo, l’onore e la
- ↑ Muratori Annal. d’Ital. Anno 845, e tutto intero questo insigne documento vien rapportato dallo stesso Muratori nel Tom. II. p. 971 delle Antiquitates Italiæ medii ævi. Una parte di tal documento può leggersi pure nelle Memorie antiche di Rovereto p. 24 e segg., ove nominate vengono molte persone di varj luoghi del Trentino, che a questo Placito intervennero, tra le quali leggonsi Hagito de Prissiano (cioè di Pressano) Aledeo de Miliano (cioè forse di Meano) Blandus de Civitiano, Avardus de Pergines, Petrus de Marcus, Luppo de Tiarno, Martinus de Avi, Vitalis de Murius, Maurontus de Castellione, Gisembertus de Lenzimas, Grimualdus Notarius Civis Tridentinus hoc Placitum, sive Judicatum scripsit.