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70 | memorie storiche della città |
nella donazione, o che Trento una città fosse allora indipendente e libera. I Duchi, i Conti, e i Marchesi è indubitato, che governavano non solo il contado, ma anche e principalmente le città: dunque la donazion di Corrado abbracciava pure la città di Trento; poich’egli donò a’ Vescovi tutto ciò, che al governo de’ Duchi, Marchesi, o Conti prima apparteneva. Oltre di ciò niuna città di Lombardia era allora libera; ma tutte le città governate erano da un Duca, da un Conte, o Marchese, e la loro libertà ebbe un’epoca assai posteriore. Un contado significava in quei tempi una città col suo territorio, come ampiamente dimostra il gran padre della storia d’Italia Muratori in più luoghi, e segnatamente negli Annali all’anno 1001. Di cotali donazioni fatte in questi tempi dagli Imperatori a’ Vescovi sotto il nome semplicemente di contado delle città e de’ lor territori moltissimi altri esempj reca il citato autore, tra i quali uno è il documento della donazione fatta dall’Imperatore Arrigo III. l’anno 1041 del Contado di Bergamo al Vescovo di quella città. Così, soggiunge egli, cominciarono i Vescovi ad acquistare anche il governo temporale e il dominio delle loro città.
L’Imperatore Corrado il Salico nello stesso anno 1027 donò pure allo stesso Vescovo Udalrico ed a’ suoi successori in perpetuo Comitatum Venustensem cum omnibus (sono le parole del Diploma) districtis,