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Si concertò il piano delle operazioni che preceder ed accompagnar dovevano la meditata impresa, si determinò il tempo il modo, e si presero le necessarie cautele per felicemente eseguirle.

Fu ben mirabile il segreto che essi tennero per quindici giorni, cioè sino alla notte dal nove al dieci di gennaio 1356 nella quale si attaccarono i nemici come si vedrà in appresso.


CAPO XI.


Cacciata dei Milanesi da Ceva.


La notte delli 9 alli 10 di gennaio 1356 s’accostarono a Ceva i signori Confederati per la cacciata dei Milanesi. Si trovarono al posto loro designato; Oddone sotto i bastioni d’occidente con cento balistrari, Gerardo con centocinquanta fustibulari verso il borgo inferiore e Giacomo con centocinquanta cataplicati vicino alle porte del castello. Vi si accostarono pure tacitamente molti uomini armati di Priero, di Sale, di Montezemolo, di Castellino, di Lesegno, di Montegrosso, di Roascio, e di Torricella.

Sul far del giorno si suonò la campana di Città in Solaia, questo fu il segnale dell’attacco del Castello.

Presi così all’impensata i Milanesi non fu difficil cosa il dar la scalata alle mura e d’entrar nella fortezza.