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DI LIONARDO DA VINCI. 123

come già in sua mente ideate, delle quali preparati avea, direm così, i materiali.

Il medesimo Trattato della pittura che abbiamo, nel codice Pinelliano di cui di cui rendemmo conto1, vien così intitolato = Discorso sopra il disegno di Lionardo Vinci. Parte seconda =, sebbene contenga quanto hanno pubblicato Dufrèsne, e poscia il sig. ab. Fontani valendosi del codice di Stefano Della Bella, a cui il nostro è molto somiglievole, se non che ha i titoli de’ capi che a questo mancano. Dunque il Trattato della pittura non è che una parte d’una grand’opera Sul Disegno. La parte prima sarebb’ella il Trattato della Prospettiva?

Questo già era compiuto: egli sovente il cita nel Trattato della pittura, volendo che in esso cerchinsi le dimostrazioni di quanto asserisce ne’ capi 81, 103, 110, 134, 315, 328. Vedesi ch’era diviso in capi, o in libri, citandosene il secondo, il nono, e ’l decimo; e che questi comprendeano molte proposizioni. Nel capo 134 colla proposizion terza del decimo, prova che più o meno azzurre esser devono le ombre, a misura che più o meno distante dall’orizzonte si dirige lo sguardo, e di questo colore dell’ombre più volte ragiona, avendo così prevenute le osservazioni ingegnose che


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