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DI LIONARDO DA VINCI. | 3 |
Devo pur dire, e con riconoscenza il dico, che molto ancora mi giovai delle notizie intorno a Lionardo raccolte dal Consigliere Venanzio De Pagave, uomo eruditissimo in fatto di Belle Arti: le quali notizie insieme a quelle che risguardano Bramante, e altri celebri nostri Maestri nelle Arti del Disegno, serbansi presso il suo degnissimo figlio, che cortesemente mi permise non solo di leggerle, ma anche di trarne que’lumi, che a migliorare il mio lavoro servir poteano.
Con questa suppellettile di cognizioni da altri preparatemi ho preso a scrivere queste Memorie, ben certo di non essere un semplice ripetitore di ciò che gli altri, dal Lomazzo e dal Vasari sino a noi, hanno scritto; anzi sicuro di dir cose nuove e importanti, specialmente riguardo a questo paese, in cui egli passò gli anni suoi migliori, e fece quelle opere che maggior nome gli acquistarono.
Meglio fors’anco, e con più di precisione alcune cose direi, se i codici di Lionardo, che nostri erano, avessi ora liberamente sott’occhio, onde di tutti agiatamente esaminare i disegni, e lo scritto; ma questi sono a Parigi. Fortunatamente per
pubblicansi le notizie intorno alla vita, e agli scritti di Baldassarre Oltrocchi scritte dal suo successore ed amico Pietro Cighera Prefetto della nostra biblioteca.