Pagina:Memorie storiche su la vita gli studj e le opere di Lionardo da Vinci.djvu/66

Da Wikisource.

DI LIONARDO DA VINCI. 55

zo del figliuolo) in 4.º piccolo e in pergamena, ch’io potei per la gentilezza de’ proprietarj agiatamente esaminare nel 1784, e rivedere anche negli scorsi giorni, oltre molti ornati di stemmi e di fregi, v’ha parecchi quadretti che risguardano il giovanetto principe, che titolo già avea di conte di Pavia. Fra questi, due ve n’ha che giudicar si devono del pennello di Lionardo, quali li giudicava il ch. march. ab. Triulzi uomo di moltissima erudizione e di fino criterio specialmente in conto di belle arti. In uno rappresentasi il giovanetto conte in atto di complimentare l’imperatore Massimiliano suo cugino, che in quest’anno venne, se non a Milano, almeno a Como e a Meda1, e quindi a Pavia; e v’è in tedesco, e in latino il dialogo del complimento che far gli dovea. Nell’altro rappresentasi lo stesso fanciullo, che sta giuocando, o piuttosto guardando il volo degli uccelli, col suo aio conte Secco di Borella che gli comanda di porre fine a’ giuochi: e son pur ivi de’ versi relativi alla pittura.

Allo stesso imperatore in Pavia magnifiche feste e archi trionfali giusta l’uso romano preparò il duca2, dovendo come a suo signore prestargli omaggio: onde ben è da presumersi che Lionardo avrà avuta


  1. Corio. Delle historie milanesi. Parte VII.
  2. Corio. Loc. cit.