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Pagina:Memorie storiche sulla città Sabazia ora Lago Sabatino.pdf/18

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Terremoto, o da qualche inondazione del lago derivata forse da improvviso avvallamento del terreno medesimo.

Appoggiati pertanto all’autorità di uno scrittore di tanto peso, e facendo, per così dire, l’anatomia alle sue parole così chiare ed esatte è forza credere che l’Anguillara istessa, la quale ambisce del pari essere la Sabazia, non esistesse affatto nel tempo in cui visse il mentovato Sozione, giacche se fosse esistita, o fosse stata coetanea a Trevignano, non l’avrebbe il Cluverio dimenticata nel momento in cui si pose a scrivere di un tal Vulcano, e della città Sabazia, che sommersa dall’acque si rese celebre nei fasti dell’antichità pel nome che le diede.

Non v’ha dubbio però che anche l’Anguillara ha il suo gran merito riguardo all’antica sua esistenza di gran lunga anteriore a quella di Bracciano. Di questa però ne parleremo altrove, e solo dirò per ora, che questo paese ebbe diversi padroni anche prima del secolo XV, risultando dalla storia che Paolo II. Piccolomini nell’anno 1469. privo Everso conte di Anguillara 1 e i figli di lui non meno infedeli alla santa Sede, di dodici luoghi fortissimi non molto lungi da Roma, e che passata quindi in potere di Francescotto Cibo figlio d’Innocenzo VIII. avuto prima del Poutificato, fa poi da questi venduta unitamente a Cervetri a Virginio Orsini il grande circa l’anno 1494, in cui morì di veleno propinatogli dal Borgia, ed ivi sepolto.

Non sarà fuor di proposito il dare un breve cenno della città Sabazia e di Sozione antichissimo scrittore, che ci offri presso il Cluverio un’idea quanto giusta altrettanto esatta su questo lago Sabatino. La prudenza però, che deve esser la guida sicura per non errare in tutte le nostre operazioni, e specialmente quando l’uomo si riconosca scarso di lumi e cognizioni per ben condurre un’impresa qualunque, mi ha suggerito un mezzo efficace per non prendere abbaglio, e per difendermi anche da nna critica che potrebbe farsi da qualche cervello bizzarro e capriccioso, ricercare cioè presso qualche letterato di grido un savio parere sull’origine della Sabazia, tanto più che questa fu conosciuta bensì dai più grandi e rinomati Storici dell’antichità, ma non fissato il tempo della sua esistenza, nè da chi traesse essa realmente l’origine, sebbene il Mariani al Cap. XXVII. della sua erudita opera de Hetruria Metropoli car. 167. si esprima nei seguenti termini «Sabatius enim Baccus dictus est, et loca ipsi dicata Sabatia καὶ σάβους ἔλεγον καὶ τοὺς ἀφιερωμένους τόπους αὐτῷ ut scholiastes Aristophanis vetustissimus in Aribus testatur. Egli però non ha qui inteso parlare dell’origine della città Sabazia, ma bensì di applicare l’etimologia del nome Sabatius indicante Bacco alle Sabazie campagne, e respettivo lago Sabatino.

  1. Dello stipite di quegli Orsini che sortirono dal Remo di Manupello e Tibaldeschi.