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Pagina:Memorie storiche sulla città Sabazia ora Lago Sabatino.pdf/37

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da loro stipendiato ed amovibile. Ciò forse dovette accadere nei tempi delle sanguinose fazioni baronali, e specialmente in quella che sostennero gli Orsini contro il Borgia, giacchè sembra probabile che costretti i monaci benedettini allora padroni di s. Liberato, e di non pochi possedimenti, che passarono poi presso dei Padri Agostiniani ad abbandonare quel luogo in cui adunavansi ancora contumaci di ogni genere, restasse quella povera gente priva della propria cura, e costretta a vagare ora in una ora in altra chiesa, finchè giunse il momento di farlo di bel nuovo risorgere mediante la costruzione di quella, quale fu poi mercè la beneficenza degli Odescalchi rifabbricata di nuovo colla comoda abitazione per l’arciprete pro tempore come è al presente. Allorquando i Pisciarellesi restarono senza cura erano bene spesso assistiti da qualche religioso cappuccino tanto nella chiesa suddetta che in quella di s. Lucia dove prendevano Pasqua e seppellivano i loro defunti, che pur li portavano talvolta a s. Maria Novella, e riguardo al battezzare i loro figli, ora lo facevano in un luogo ed ora in un altro, e qualche volta ma di rado nella parrocchiale collegiata di s. Stefano, e perchè non acquistasse la detta parrocchiale alcun diritto di spirituale giurisdizione, molte famiglie andavano perciò fino all’Anguillara soffrendo piuttosto un incomodo di tal natura, che giovarsi della vicinanza della medesima, come si legge in quelle memorie rinvenute in forma autentica fra i libri antichi dell’arcipretura Pisciarellese. Fabbricata come si è detto da’ Pisciarellesi la nuova chiesa colla demolizione dell’altra di s. Pietro fatta per ordine del Duca Paolo Giordano fu dai medesimi nominato parroco un certo don Fabio Scelera. Mal soffrendo però il capitolo di Bracciano quel nuovo parroco credè opporsi, e fece ogni sforzo presso la curia vescovile di Sutri per render nulla la nomina fatta dai Pisciarellesi, intendendo esser di suo diritto la presentazione del candidato: ma questi fecero così bene valere le ragioni loro presso la curia medesima, che finalmente trionfarono sul Capitolo mediante sentenza definitiva di quel vicario generale emanata a pieno loro vantaggio, cosicchè restarono padroni assoluti, come al presente del diritto di nominare il parroco indipendentemente affatto dalla collegiata, a riserva del temporale, giacchè riguardo a questo furono gli abitanti di quei casali fin d’allora soggetti alla comune madre col diritto di essere scritti all’albo dei consiglieri, e dare il voto nelle pubbliche adunanze come cittadini di Bracciano. Dal fin qui detto è facile concludere, che Bracciano non esistè prima del sopraccennato tempo, ne potè mai essere la Sabazia, e che qualora non fosse tuttociò sufficiente a persuadere chi pensasse in contrario da monumenti, e dalle prove anche più forti, che si daranno in progresso resterà finalmente convinto di tale verità e confesserà quanto fallace ed erronea fosse l’opinione di alcuni autori, che pretendevano Bracciano