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Questi tre personaggi sono più bassi di tutti gli altri che sono scolpiti nel lato destro, per lasciare scorgere le figure dei numi che si vedon sull’alto delle loro teste. Dato il sistema del bassorilievo romano, della rappresentazione in più piani, non fa meraviglia che l’artista abbia dovuto far ricorso a siffatto espediente per lasciare scorgere le figure posteriori dei numi.

Fra Traiano e il primo dei tre descritti personaggi spicca nel secondo piano la figura di un littore, che ha moltissima somiglianza con quella del primus lictor descritto nel quadro XV1; soltanto che nel quadro presente è meglio conservato, e quindi lo si distingue assai più. Ha una fisonomia molto marcata, con ricce fedine; i capelli egualmente ricci, ondulati, terminanti come una corona o cresta sul fronte, al modo stesso che si osserva nella citata figura del quadro XV. Egli porta di sopra la medesima chlamys frangiata stretta da fibula sul petto, e di sotto la medesima tunica sino a covrire il ginocchio. Con la sinistra mano sostiene il fascio solito delle verghe. Questa figura è bellamente scolpita sia nell’insieme che nei particolari; e in comprova notisi la perfezione del volto, iconico nella più vera espressione, la notomia perfetta della gamba destra e del relativo ginocchio, la viva azione drammatica. È una figura che par si mova, tanta è la vita che spira dal suo insieme e dai suoi particolari.

Non par dubbio che l’artista volle raffigurare sotto tali spoglie in ambo i quadri un personaggio storico.

Così pure è degno di considerazione il littore che è alle spalle del Principe sul lembo del quadro per la stupenda precisione delle linee del volto, d’un verismo, che ha tutti i caratteri d’un vero ritratto. La incisione non lo fa scorgere più chiaro per ragione delle ombre; ma è di una bellezza e conservazione singolari.

Altri tre littori scorgonsi appena di profilo nel minor rilievo del marmo, e di essi non val conto occuparsi di proposito.

Per contrario, meritano il maggiore studio ed esame le tre figure di numi sul fondo del quadro, dal lato sinistro dell’osservatore. Tutte e tre poggiano su una specie di roccia, che si rav-

  1. Pag. 83 di quest’opera.