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364 dei longobardi e del chiostro e chiesa di s. sofia

pregevolissima. E sebbene non sieno giunti sino a noi dei versi che portino il nome di Arechi, anch’egli, non cade alcun dubbio, tentò di appendere corone alla Musa; e Pietro Diacono, continuatore della Cronaca Cassinese, lo attesta, dicendo che nella Biblioteca di Montecassino si conservavano versus Arichis, Pauli et Caroli

«Di un tale culto per le lettere, come di tutti i generosi propositi, partecipava con gentile fervore la Duchessa Adalperga, la nobile figliuola di Re Desiderio, la degna allieva di Paolo Diacono. Fin da giovinetta fu così desiderosa di apprendere, che mandava a memoria interi brani di scelte poesie e di prose filosofiche; studiosissima anche di storia, dette al suo illustre precettore l’incarico di rendere completa la storia di Eutropio, e di continuarla, tramandando ai posteri le gesta dei Longobardi. E quando Diacono, per cercar sicurezza e riposo, e per vivere ancora in terra longobarda, si recò alla corte di Benevento, vi fu dalla coppia ducale accolto con grande effusione di animo, e circondato da affettuose cure per tutto il tempo della sua dimora in quella città.»

«E Paolo Diacono si mostrò grato oltremodo verso i suoi benefattori, come traspare dai versi che scrisse in loro onore e dalla commovente epigrafe che compose per la tomba del suo diletto Principe, il quale si moriva in Salerno dell’età di 53 anni il 26 Agosto 787»1.

Vedremo che non diverso giudizio dà il Gregorovius dello splendore e dello stato di cultura di Benevento a quell’epoca. Il qual fatto, congiunto alla pietà somma delle principesse longobarde, fra cui splendida rifulge Adalperga, ci prova come sia stato possibile a quel tempo in Benevento la creazione di tante opere sublimi di pietà e di arte. Che, se i tremuoti e le vandaliche devastazioni non avessero distrutte quest’ultime, noi le ammireremmo oggi ancora nel loro essere, siccome ce le han lasciate descritte i cronisti dell’epoca. È veramente lagrimevole di non potere ammirare oggi in Benevento nessun monumento longobardo, se non nei pochi frammenti che ne avanzano.

  1. F. P. Pugliese, op. cit. pag. 35, 36 e 37. Vedi anche Stefano Borgia, Mem. Ist. di Benevento, parte I. pag. 95 e seguenti, in nota.