Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
atto primo | 107 |
SCENA IX
Arasse solo.
Non tradirò per lei
l’amicizia e il dover. Chi sa qual sia
la taciuta cagione, ond’è sdegnata!
Sará ingiusta o leggiera: è stile usato
del molle sesso. Oh quanto,
quanto, donne leggiadre,
saria piú caro il vostro amore a noi,
se costanza e beltá s’unisse in voi!
L’onda che mormora
tra sponda e sponda,
l’aura che tremola
tra fronda e fronda,
è meno instabile
del vostro cor.
Pur l’alme semplici
de’ folli amanti
sol per voi spargono
sospiri e pianti,
e da voi sperano
fede in amor. (parte)
SCENA X
Camera interna di Cosroe, con tavolino e sedia.
Siroe con foglio.
All’insidie d’Emira
si tolga il genitor. Con questo foglio,
di mentiti caratteri vergato,
si palesi il periglio,