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atto primo | 245 |
perché da sé mi scaccia?
perché fugge da me? cosí turbata
perché m’accoglie?
Plistene. E la vedesti?
Linceo. Or parte
da questo loco.
Eilpinice. Ed Ipermestra istessa
sí turbata ti parla?
Linceo. Cosí morto foss’io pria d’ascoltarla!
Di pena sí forte
m’opprime l’eccesso:
le smanie di morte
mi sento nel sen.
Non spero piú pace,
la vita mi spiace:
ho in odio me stesso,
se m’odia il mio ben. (parte)
SCENA V
Elpinice e Plistene.
Ipermestra cangiossi?
Plistene. Io nulla intendo:
non so che immaginar.
Elpinice. Questo mancava
novello inciampo al nostro amor. Turbati
gl’imenei d’Ipermestra, ancor le nostre
speranze ecco deluse. Ah! questa è troppo
crudel fatalitá. Sotto qual mai
astro nemico io nacqui? Anche nel porto
per me vi son tempeste.
Plistene. In queste care
intolleranze tue, bella Elpinice,