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atto secondo 47


SCENA XII

Rossane sola.

Rossane, avrai costanza

d’opprimer chi adorasti? Ah! sí; l’infido
troppo mi disprezzò: de’ torti miei
paghi le pene. A mille colpi esposto
voglio mirarlo a ciglio asciutto, e voglio
che, giunto all’ora estrema...
Oh Dio! vanto fierezza, e il cor mi trema.
          Or a’ danni d’un ingrato
     forsennato — il cor s’adira:
     or d’amore, in mezzo all’ira,
     ricomincia a palpitar.
          Vuol punir chi l’ha ingannato;
     a trovar le vie s’affretta:
     e abborrisce la vendetta
     nel potersi vendicar.