Pagina:Milani - Risposta a Cattaneo, 1841.djvu/185

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una riga di riscontro, benché più di un mese dal mio reclamo sia corso; Si tratta di verità, si tratta di onore, due cose sante che in nessun caso si possono ritrovar piccole.

Attendo che V amico Brambilla ritorni da Venezia, come quello eh’ io suppongo incaricato dalla sezione lombarda di conferire in proposito con la veneta, e se dopo nulla mi giunge dalla Direzione, allora scriverò alla Direzione, e le domanderò in iscritto quella verità e quella giustizia di cui già a voce la ho richiesta.

Che se poi le parole od il silenzio della Direzione mi daran prova eli’ io ho fino ad ora indarno scritto e pregato, allora nessun potrà darmi torto se mi risolverò a correggere da solo quei corsi errori di stampa.

In questi anni in cui noi, cioè la Direzione ed io, dobbiamo vivere, per Fuflìcio nostro^ di mente insieme, bisogna proprio che stabiliamo di procedere sempre chiari, nel vero, senza reticenze, senza forinole diplomatiche, così ci intenderemo subito, cosi chi ha il torto ne sarà convinto appena il torto sarà per nascere, con grande risparmio di tempo, e con incremento di concordia. Andar per le vie traverse non giova in alcun modo) chè nel secolo in cui siamo, per poca che si abbia esperienza degli uomini e delle cose, il vero s’ indovina sempre.

Firmato MILANI.

Allegato NN.

Venezia, 30 giugno 1 S3^

Alla rispettabile Commissione fondatrice veneta per la erezione di una strada a guide di ferro da Venezia a Milano.

L’ingegnere in capo Milani*

L’ingegnere in capo della società per la strada di ferro da Venezia a Milano dovrà, come è evidente, e nella redazione del progetto sommario, ed in quella del definitivo, e nella direzione delle opere, sorvegliare, correre di continuo la linea, essere, se si può dire così, per tutto.

Ma occorre poi che egli abbia un luogo ove stabilirsi, porvi l’archivio, raccogliere tutti i materiali che gli verranno somministrati dalle operazioni geodetiche e dalla gentilezza delle autorità amministrative, fare i di lui studi i, ed unire tutti i lavoratori di tavolo, occupandosi in mezzo a loro onde sorvegliare così e la loro attività e la loro opera.

Questo luogo non può essere che o nel mezzo della linea, o ad uno degli estremi, cioè presso una delle due Commissioni di Venezia o di Milano.

Uno degli estremi presenta tre scapiti: la massima distanza dall’altra Commissione, una perdita di tempo e di spesa pel doppio viaggio non utile alla cosa dell’intiera metà della linea, cioè di andata e ritorno, tutte le volte che le di lui occupazioni saranno per chiamarlo al di là della metà della linea stessa, ed una più lenta comunicazione con tutti i di lui dipendenti.

Il mezzo offre, in confronto ad uno degli estremi, un vantaggio ed uno scapito.

Il vantaggio è questo: maggior prontezza di servizio, essendo in somma di cosa più vi- Google