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provi una simile proposta, sarebbero inviati, e collocati in una od in due delle grandi manifatture di macchine locomotive del Belgio, o della Francia, o dell’Inghilterra, come meglio sarà per riuscire, per un anno o per più tempo ancora, se sarà per occorrere, affinchè v’imparino minutamente, profondamente quanto si riferisce alla erezione degli atelier, alla loro amministrazione, alla disposizione e maneggio delle macchine operative, alla costruzione delle macchine locomotive, in una parola, quanto occorre a costituire un abile e dotto ingegnere meccanico, capace di dirigere da solo l’atelier principale di una grande strada di ferro.
Se nel luogo in cui è la fabbrica di macchine, dove saranno collocati, non esiste una grande ed importante strada di ferro, ne visiteranno una delle migliori prima del loro ritorno in patria.
Di mese in mese dovranno con dettagliato rapporto informare l’ingegnere in capo dei loro progressi.
Oltre a questo, e ad ogni volta che nei loro viaggi e nella loro dimora riuscisse loro di vedere e di conoscere qualche cosa di nuovo riferibile all’uso delle macchine locomotive od al servizio in genere delle strade di ferro, ne informeranno tosto l’ingegnere in capo, mandandogli descrizioni e disegni.
Ritornati in patria, saranno collocati come ingegneri macchinisti aggiunti nei due grandi ateliers di Milano e di Venezia, sotto la direzione degli ingegneri macchinisti direttori scelti da prima dalla Direzione. - Quando i contratti fatti con questi ingegneri macchinisti direttori saranno esauriti, e sempre che i due ingegneri macchinisti aggiunti abbiano pei loro studj, per la loro esperienza, per la condotta loro, fatta sicura la Direzione della società e l’ingegnere in capo della società d’essere in grado di poter dirigere da soli, in qualità d’ingegneri meccanici direttori, i due grandi ateliers dell’impresa, allora passeranno dal grado d’ingegneri meccanici aggiunti a quello d’ingegneri maccanici direttori, ed il posto d’ingegnere meccanico aggiunto sarà abolito per sempre negli ateliers dell’impresa.
I due ingegneri prescelti dovranno, accettando l’incarico, obbligarsi di rimanere, dopo il loro ritorno in patria, al servizio della società della strada di ferro lombardo-Veneta per un tempo non minore di otto anni consecutivi.
Durante il viaggio e la loro assenza dall’Italia saranno loro rimborsate dalla società tutte le spese effettivamente sostenute per viaggiare ed alloggiare, bene inteso però che, salvo la decenza e la sicurezza, dovranno viaggiare ed alloggiare il più economicamente possibile.
Per tutto il tempo dei viaggi e della loro assenza dall’Italia avranno per indennizzo di vitto e per premio giornaliero, in qualunque luogo saranno per essere, lire austriache dodici per giorno.
Questa paga di lire dodici austriache al giorno sarà ridotta a lire nove allorché saranno ritornati in Italia, e sarà di lire nove per tutto il tempo che rimarranno nel posto d’ingegneri meccanici aggiunti, avendo però, oltre questo, un conveniente alloggio gratis, ma nella stazione.
Quando saranno promossi al grado d’ingegneri macchinisti direttori, il loro premio giornaliero sarà aumentato in ragione dei profitti fatti e delle utilità che i loro studii e la loro esperienza saranno per promettere alla società.
Se la Direzione della società, o l’ingegnere in capo saranno, per essere assicurati che i due ingegneri inviati all’estero per la loro istruzione non fossero per qualsiasi ragione per corrispondere allo scopo propostosi, tutto il detto di sopra non sarà per obbligare