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il libro di miranda 199

LXIX.


Sognai che camminavo e camminavo
Per landa ignota al lume della luna.
Mi palpitava il cor pien di terrori
E d’angoscie. Qual era il mio cammino,
Quale la meta? Mi parea saperlo
E non poterlo dir. Allor che stava
Per fulger nella mente o per balzarmi
Dalla lingua il secreto, all’intelletto
Veniano meno ed al voler le corde.
Crucciata mi fermai, ma scôrsi ancora
La via fuggir sotto i miei piedi, e forte
Sentii ventarmi in viso. In quel silenzio
Allor tutto parlò. L’erbe, le pietre
Sfiorate dalle mie pendule vesti
Mormoravano: «A lui». Da mille occulte
Lingue nell’aria intorno a me veloci
Scoccavan le parole: «A lui, a lui,
A lui!» Vedea la via farsi piccina,
E l’orizzonte a’ fianchi smisurato;
Le membra come piuma erano lievi.
Di pria più grande mi parea la luna,