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A T T O

Uranio a te mi dono, e mi consacro,
E voglio viver tua, e tua morire.
Ura.Ben mostri in questo punto d’esser Donna,
Poi ch’improviso ti sei consigliata
Di farmi tuo interamente; e certo,
Che il bel femineo sesso,
Trà molti, e molti doni,
Che ’l Cielo, e la Natura
Gli concesse, possiede anco il consiglio
Tanto più saggio, quanto men pensato.
O cara Ardelia mia, pur m’è concesso
Haverti per mia sposa;
Gratie vi rendo, ò sacre amiche stelle,
O fonte, che sorgendo scaturisti
Con l’onde tue la mia dolce salute,
Prego il Ciel, che ti doni in ricompensa
Di tanto mio contento, che giamai
Torbida non divenghi, e se non fusse,
Che ministra d’Amor sei stata, e duce,
Pregherei Giove, che la Dea triforme
In te per l’avvenir lavasse sempre
Le delicate sue pregiate membra;
Ma sdegnerebbe forse la sorella
Del Sol lavarsi in te, che la più bella
Ninfa, che la seguisse le hai levata.
Ard.Nò, nò, non sdegna Cinthia alcuna cosa,
Che gli levi le Ninfe, ancor, che care
Le tenga, pur che à fine honesto, e giusto
Condotte sien, non abborrisce Amore,


Quan-