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forse gli Umbri, del resto grandi edificatori di città, e de’ quali trecenta oppida Tusci debellasse reperiuntur: queste parole di Plinio provano che gli Etruschi distrussero quasi tutte le città edificate dagli Umbri, innalzandone in luogo delle altre. Adria nel Piceno fu di origine Etrusca, se vogliamo prestar fede agli storici ed alle stesse leggende, e considerando sopra tutto l’eccellenza che in essa toccò l’arte di lavorare la figulina, che tanto squisito magistero raggiunse presso gli Etruschi, figulina che meritò le somme lodi di Plinio: Cois maxima laus, Hadrianis firmitas.... Haec quoque per maria ultro citroque portantur insignibiis rotae officinis1. E della civiltà di questi popoli rimangono fra noi splendidissime vestigia: monete, le più antiche d’Italia; pietre sculte; sepolcri di un’epoca anteriore di assai alla conquista Romana; iscrizioni lapidarie. Dunque, furono gli Etruschi i fondatori di questo Castrum? È una congettura che affidiamo alla discussione de’ dotti.

Non solo a Plinio andiamo debitori del ricordo di Castrum Novum, ma a Strabone altresì, a Patercolo, Tolomeo, al Geografo di Ravenna ed alle Tavole itinerarie. Strabone lasciò scritto il Piceno distendersi fino a Castrum Novum: Longitudo Piceni ab Aesi flumine ad Castrum stadia juxta litus DCCC2; ne fa in altro luogo altra menzione (Lib. 5)... Tum Truentinus amnis, ejusdem uominis urbs. Castrum Novum, inde Matrinus fluvius; e lo stesso Plinio, nel determinare la larghezza d’Italia, dice: Latitudo ejus varia est. CCCCX millium inter duo maria, inferum et superam, amnesque Varum atque Arsiam: mediae atque ferme circa urbem Romam, ab ostio Alerni amnis in Adriaticum mare influentis, ad tiberina ostia, CXXXVI, et paulo minus a Castro Novo Adriatici maris Alsium ad Tuscum aequor3.

Sebbene la parola Castrum valga ad indicare un Castello o luogo

fortificato, pure fu città considerevole e potentissima al tempo de’ Romani, come ne fa fede la tavola Peutingeriana, più volte ricordata, nella quale questo Castello vien rappresentato sotto forma di città, e chiamato Castrum Civitas: e Cluverio affermava che anche ai tempi suoi — ad hostium (Tordini) dextero amne visuntur antiquae urbis magna vestigia4. Castrum venne rifabbricato probabilmente al tempo

  1. Libro XXXIV, 34, 47.
  2. De Situ Orbis — L. II.
  3. Plinio L. III, Cap. VI 5.
  4. CluverioItalia Antica. Lib. 2, pag. 736.